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C'è un momento preciso della giornata in cui tutto sembra più semplice. In cui ci si sente pieni di energia, entusiasti, quasi ottimisti rispetto a ciò che verrà: quel momento è la mattina appena svegli, almeno secondo la scienza. In genere, le persone si sentono più positive al mattino presto, e a evidenziarlo è uno studio dell’University College di Londra, che ha approfondito come l’ora del giorno possa effettivamente influenzare aspetti come la salute mentale, la felicità e la soddisfazione personale. Analizzando le risposte di quasi 50.000 partecipanti, i ricercatori hanno osservato come la felicità tenda a raggiungere il suo picco proprio la mattina presto, per poi diminuire gradualmente nel corso della giornata, fino a toccare il punto più basso intorno alla mezzanotte. A incidere su questo andamento ci sarebbe un meccanismo fisiologico: «Il cortisolo, l'ormone che regola l'umore, raggiunge il suo picco appena prima di svegliarsi e poi scende al minimo quando andiamo a letto», spiega il Dott. Feifei Bu, autore della ricerca. Anche il passaggio tra il riposo notturno e il risveglio sembra rivestire un ruolo importante. Durante il sonno, infatti, ci si trova in uno stato di disconnessione e di completo benessere. Al risveglio, si avverte ancora un residuo di quella condizione positiva, prima di confrontarsi con i pensieri e le incombenze della giornata. È quindi per queste ragioni che, appena svegli, può succedere di avere la convinzione che tutto andrà per il meglio. Una sensazione che, con il passare delle ore, tende però ad affievolirsi. 👉🏻 Succede anche a te? #Attualità #Felicità #SaluteMentale
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Un piccolo promemoria per questa domenica: sei molto di più del tuo aspetto esteriore ❤️‍🩹 Nella vita quotidiana è facile che il nostro aspetto finisca per influenzare il modo in cui ci percepiamo, oscurando tutto il resto. Come ci ricorda @filippo.sormani, però, è importante riportare l’attenzione su ciò che conta davvero: il nostro valore, le nostre esperienze e le relazioni che coltiviamo ogni giorno. ⚠️ Al tempo stesso, è fondamentale non trascurare né minimizzare i segnali che il corpo ci invia: in presenza di acne o di altre condizioni cutanee che generano disagio fisico e/o emotivo, confrontarsi con il proprio medico di fiducia può essere d’aiuto per individuarne le cause e prendersi cura della propria salute. Reel: @filippo.sormani.
Si chiama Nick Abbott, ha 36 anni ed è sordo dalla nascita. Quando ha visto l'annuncio di un rifugio nel Maine che cercava una famiglia per Emerson, un cucciolo di labrador nero con problemi di udito, ha subito capito che avrebbero potuto costruire un forte legame insieme. «Mi ha detto subito: anch'io sono sordo e credo che potremmo avere un buon rapporto», ha ricordato Lindsay Powers, che si è occupata del processo di adozione del cucciolo. Nick ha infatti insegnato a Emerson la lingua dei segni per poter comunicare. In questo modo, Nick può ordinare al cane di sedersi, sdraiarsi o raggiungerlo. Nick ha così potuto dare amore a un cucciolo che molte altre persone avevano rifiutato proprio a causa della sua disabilità: Emerson aveva solo sei settimane quando è stato abbandonato. Prima ha trovato rifugio in Florida, e poi è arrivato nel Maine in cerca di un’adozione a lungo termine, con svariate difficoltà proprio dettate dalla sua condizione. La storia di Nick e Emerson è un racconto di inclusione e amore, ed è un esempio perfetto di come due esseri viventi, nonostante gli ostacoli o le differenze, possano trovare conforto e comprensione reciproca: la vera connessione va oltre le barriere fisiche. Foto: @nickandemerson. #Animali #Cani #Sordità #Amore #Cucciolo