Buongiorno, è più corretto parlare di
aminoacidi più che di
proteine.
Le
proteine che assumiamo (che siano di origine animale o vegetale poco importa) le denaturiamo ovvero le "rompiamo" fino al loro "mattone" l'aminoacido. Utilizzeremo gli aminoacidi in funzione delle proteine che il nostro corpo produce, sia per fattori genetici che epigenetici.
Nessuna differenza tra uomo e donna in quanto tali, se non in realtà peso, età, tipologia di attività svolta (frequente o meno, anaerobia o meno, occasionale, agonistica, etc...) e in funzione della tipologia di alimentazione svolta e di fattori genetici ed epigenetici, che possono far sì che un eccesso proteico in alcuni casi possa indurre una disbiosi intestinale, mentre in altri NO, così come lo sportivo e in generale chi assume una integrazione alimentare o nutraceutica dovrebbe valutare i
rischi correlati alla integrazione di alcuni aminoacidi piuttosto che altri, in funzione di proprie caratteristiche genetiche: per esempio, chi ha geneticamente un polimorfismo "variato" (almeno 4 su 10 persone) nel proprio ciclo della metilazione (MTHFR CBS MTRR etc...) dovrà fare attenzione alla assunzione di metionina, che potrebbe portare, come conseguenza, a un aumento di omocisteina e a relativi effetti collaterali (soprattutto durante il periodo di caldo) collegati a fattori ischemici ed in generale a seri problemi vascolari (ma anche vene varicose piuttosto che emorroidi).
In altri casi un aumento eccessivo può indurre variazioni delle velocità di transaminazioni epatiche e in altri un eccesso di acidificazione delle urine e quindi il rischio di formazione di calcoli.