Cos'è la pertosse
La
pertosse è un’infezione della membrana delle vie aeree che colpisce principalmente la trachea e i bronchi; si tratta di una malattia altamente contagiosa.
La
pertosse è causata da un batterio chiamato
Bordetella Pertussis, che può essere trasmesso da persona a persona attraverso le goccioline che si disperdono nell’aria quando si tossisce o si starnutisce.
La patologia è conosciuta come tosse asinina perché il sintomo principale è una
tosse secca, che spesso è seguita da un’inspirazione rauca che suona come un “urlo”.
Soggetti colpiti dalla pertosse
La pertosse colpisce solitamente i neonati e i bambini piccoli, anche se talvolta può verificarsi anche negli adulti. La malattia tende a essere più grave nei neonati. In rari casi, può essere fatale.
Sintomi della pertosse
I
sintomi della pertosse impiegano solitamente dai 6 ai 20 giorni dopo la contrazione dell’infezione per comparire (questo arco temporale è conosciuto come
periodo d’incubazione).
La patologia tende a svilupparsi per fasi; dapprima compaiono sintomi lievi, seguiti dalla comparsa di sintomi più gravi, prima che cominci il miglioramento: i
primi sintomi della pertosse sono spesso simili a quelli di un comune raffreddore e possono comprendere:
- Naso che cola (rinorrea) o naso bloccato
- Starnuti
- Lacrimazione degli occhi
- Tosse secca e irritante
- Mal di gola
- Lieve aumento della temperatura
- Malessere generale.
Questi primi sintomi possono persistere per una o due settimane prima di diventare più seri.
Quali sono i sintomi nella fase acuta della pertosse?
La seconda fase della pertosse è spesso denominata fase parossistica ed è caratterizzata da intensi attacchi di tosse. A volte gli attacchi sono chiamati parossismi di tosse. I sintomi parossistici della pertosse comprendono:
- Intensi attacchi di tosse che generano catarro denso
- Suono come di un "urlo" ogni volta che si inspira dopo aver tossito (anche se questo può non verificarsi nei neonati e nei bambini piccoli)
- Vomito a seguito di tosse, specialmente nei neonati e nei bambini piccoli
- Affaticamento (stanchezza)
- Arrossamento in viso dovuti allo sforzo del tossire.
I
sintomi parossistici della pertosse durano solitamente almeno due settimane, ma possono anche persistere più a lungo, nonostante le cure. Questo perché la tosse continua anche dopo che il batterio
Bordetella Pertussis è stato debellato.
I neonati sotto i 3 mesi di età possono avere conati di vomito e ansimare, e possono smettere di respirare temporaneamente.
La
pertosse può causare la morte improvvisa e inaspettata nei neonati. Quando i bambini piccoli hanno un attacco di tosse, possono dare l’impressione di soffocare o diventare blu in faccia (
cianosi).
Negli adulti e nei bambini più grandi, i
sintomi parossistici della pertosse sono meno gravi che nei bambini piccoli, e potrebbero assomigliare di più ai sintomi di un’infezione respiratoria più lieve, come la bronchite.
Cause della pertosse
La
causa della pertosse è data dal
batterio Bordetella Pertussis. Il batterio infetta la membrana delle vie aeree, in particolare la
trachea e i bronchi.
Quando il batterio
Bordetella Pertussis entra in contatto con la membrana delle vie aeree si moltiplica e causa la produzione di muco denso. È il
muco a causare gli attacchi di tosse intensi nel tentativo, da parte del corpo, di espellerlo. Il batterio causa inoltre l’infiammazione delle vie aeree (
gonfiore), rendendole più strette del solito.
Come risultato, la respirazione diventa difficile e ciò provoca un suono come di ‘urlo’ quando si ansima per respirare dopo un attacco di
tosse. La
pertosse è più infettiva durante i primi stadi della malattia. Il batterio
Bordetella Pertussis si annida nelle goccioline di umidità nell’aria.
Quando una persona con la
pertosse starnutisce o tossisce, sparge centinaia di goccioline infette nell’aria. Se le goccioline vengono respirate da altre persone, il batterio infetterà le loro vie respiratorie.
Diagnosi di pertosse
Di solito il medico curante è in grado di diagnosticare la
pertosse facendo domande riguardo ai sintomi e ascoltando la tosse (la pertosse è molto distinguibile). A volte, per poter confermare la diagnosi, il medico avrà bisogno di effettuare un esame del sangue (
emocromo) per verificare la presenza di anticorpi per il batterio della
pertosse.
Una
diagnosi di pertosse può essere confermata anche con l’
analisi di un campione di muco prelevato dal fondo della gola attraverso un tampone per verificare la presenza del batterio
Bordetella pertussis. Tuttavia, questo metodo non è sempre accurato.
Cura della pertosse
La
cura per la pertosse prevede l'utilizzo di
antibiotici e la maggior parte delle persone si riprende completamente.
Se la
diagnosi di pertosse viene effettuata nelle prime settimane dell’infezione, il medico curante può prescrivere un
ciclo di antibiotici per evitare che l’infezione si diffonda ulteriormente: gli antibiotici renderanno il paziente non infetto dopo cinque giorni dall’inizio della loro assunzione.
Tuttavia, senza antibiotici, una persona può essere contagiosa fino a tre settimane dopo l’inizio degli attacchi di tosse (parossismi). Se la pertosse non è diagnosticata prima che l’infezione abbia raggiunto stadi avanzati, il medico curante potrebbe non prescrivere antibiotici.
Questo perché il batterio che causa la pertosse è già sparito dal corpo e quindi il paziente non è più contagioso. Gli antibiotici non farebbero alcuna differenza a questo punto.
Come si cura la pertosse nei neonati e nei bambini piccoli?
La
pertosse nei neonati risulta molto più
grave rispetto al solito: essi infatti sono più a rischio di sviluppare complicazioni. Per questi motivi, i bambini sotto un anno di età che contraggono la pertosse spesso necessitano il
trattamento in ospedale. Potrebbe essere necessario somministrare gli antibiotici al bambino per via endovenosa.
Se il bambino è gravemente ammalato, potrebbero essergli somministrati farmaci
corticosteroidi in concomitanza con gli antibiotici. I farmaci corticosteroidi contengono
steroidi.
Questi sono potenti ormoni che ridurranno l’infiammazione (
gonfiore) nelle vie respiratorie del bambino, rendendo la respirazione più facile. Come gli antibiotici, anche i corticosteroidi possono essere somministrati per via endovenosa.
Quali sono le terapie per curare la pertosse?
La pertosse è molto meno grave nei bambini più grandi e negli adulti rispetto a quanto lo sia nei bambini piccoli. Il medico curante di solito consiglia di curare la malattia a casa e seguire alcuni semplici consigli:
- Assoluto riposo
- Bere molti liquidi per evitare la disidratazione
- Eliminare muco o vomito in eccesso durante gli attacchi di tosse, così che non vengano ingeriti e causino soffocamento
- Stare lontani da altre persone finché non si è completato il ciclo di antibiotici o (in caso essi non siano stati prescritti) finché non si hanno avuto intensi attacchi di tosse (parossismi) per tre settimane.
Complicazioni della pertosse
Sono più a rischio di sviluppare complicazioni per la pertosse i neonati e i bambini piccoli, che ne risultano colpiti in maniera più severa. Tali complicazioni includono:
-
Polmonite, cioè un’infezione che causa l’infiammazione dei tessuti nei polmoni
- Disidratazione
- Interruzioni temporanee della respirazione come risultato di gravi difficoltà a respirare
- Perdita di peso (calo ponderale) dovuta al vomito eccessivo
- Convulsione o danno cerebrale, che possono verificarsi se le difficoltà respiratorie impediscono all’ossigeno di arrivare al cervello in quantità sufficienti
- Pressione sanguigna bassa che richiede l’uso della farmacologia
- Insufficienza renale che richiede dialisi temporanea.
Comunque, queste complicazioni sono rare. Occasionalmente, i bambini più grandi e gli adulti possono sviluppare complicazioni.
Tuttavia, esse sono molto meno gravi di quelle che possono sviluppare neonati e bambini piccoli. Queste complicazioni più lievi della pertosse possono comprendere:
- Sanguinamento dal naso o rottura dei capillari negli occhi a causa degli attacchi intensi di tosse
- Costole contuse a causa della forte tosse
- Ernia (quando una parte interna del corpo, come un organo, spinge attraverso una debolezza nel muscolo o nella parete circostante) dovuta alla forte tosse
- Viso gonfio
-
Ulcera sulla lingua e in bocca
- Infezioni all’orecchio come otite media (accumulo di liquido nell’orecchio).
Prevenzione della pertosse
La
prevenzione della pertosse si attua grazie a un
vaccino. Dopo la vaccinazione, il corpo produce gli anticorpi contro il batterio
Bordetella Pertussis.
Gli
anticorpi forniscono protezione contro l’infezione. Poiché i neonati e i bambini piccoli sono maggiormente colpiti da malattie come la pertosse, il vaccino viene somministrato in giovane età.
Il
vaccino per la pertosse risulta molto sicuro. Si pensa che alcune persone siano più a rischio di sviluppare la pertosse, o di svilupparla in una forma grave.
Queste persone comprendono i bambini al di sotto dei cinque anni di età (che potrebbero non essere ancora vaccinati completamente) o quelli non vaccinati.
Se si ritiene di essere a rischio, o se si pensa che il proprio bambino sia a rischio, occorre consultare il medico, il quale potrà
prescrivere un ciclo di antibiotici per prevenire lo sviluppo della malattia.