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Come si affronta un disturbo dissociativo dell'identità?

Buonasera, il mio compagno, con cui convivo, ha sempre sofferto dei sintomi del disturbo dissociativo dell'identità, ma la cosa è stata presa sottogamba da tutti, per un periodo ci si è concentrati sulle lunghe e dolorose emicranie che lo colpivano quando "tornava in sè", ha fatto diversi esami, ma non è stato riscontrato nulla. Ora la situazione sta degenerando, ha vuoti di memoria che durano ore intere (prima si trattava al massimo di poche decine di minuti) e la cosa peggiore è che una delle sue personalità è aggressiva e temo che un giorno possa far del male a qualcuno, questo mi ferma dal chiamare un esperto, non vorrei che avesse una crisi in uno studio medico e che lo rinchiudessero in una clinica, lui ha bisogno di un aiuto, ma non so cosa fare. Avete qualche consiglio? Magari si potrebbe iniziare con dei farmaci in modo da calmare questa rabbia che si porta dentro e poi vedere un medico, qual è la procedura? A chi dobbiamo rivolgerci? Grazie in anticipo per l'aiuto, ogni consiglio sarà prezioso.

Risposta

Buonasera,

il disturbo dissociativo dell’identità si caratterizza per la presenza di 2 o più identità o stati di personalità distinti (ciascuno con i suoi modi di percepire, relazionarsi e pensare nei confronti di sè stesso e dell’ambiente). Almeno 2 di queste identità o stati di personalità assumono, in modo ricorrente, il controllo del comportamento della persona e ognuna di esse, quando presente, non ha assolutamente coscienza dell’altra.

Sintomo caratterizzante il disturbo dissociativo dell’identità è l’amnesia dissociativa, che si riferisce all’incapacità di ricordare importanti informazioni personali e/o eventi traumatici, non riconducibile per estensione ad una banale tendenza alla dimenticanza.

Per questo disturbo, è consigliabile un supporto psicologico nonchè una psicoterapia cognitivo-comportamentale volta ad integrare le varie personalità. Lo scopo sarà quello di gestire le attivazioni ansiose e gli attacchi d'ira, ristrutturare i pensieri negativi, migliorare la comunicazione interpersonale, elaborare gli episodi dolorosi del suo passato. Tutto ciò sarà utile per integrare le varie personalità ed ottenere un'interazione tra esse.

Per questo genere di disturbi, vengono utilizzate alcune tecniche come:

  • la psicoeducazione
  • la REBT (terapia razionale-emotiva e comportamentale)
  • l'EMDR (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari)
La farmacoterapia non rappresenta un trattamento per questo genere di disturbo, in quanto non sono disponibili farmaci in grado di agire sui sintomi dissociativi. La terapia farmacologica può essere utile solo per ridurre la sintomatologia ansioso-depressiva, l’irritabilità, l’impulsività, l’insonnia, con il fine di raggiungere una stabilizzazione emotiva. Tra i più utilizzati ci sono gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).

Il consiglio è quello di portare il tuo compagno da uno specialista, in modo da avviare una terapia. Il disturbo dissociativo è molto spesso legato ad un trauma verificatosi nella prima infanzia, per questo è importante che il problema venga affrontato dalle fondamenta.

Spero di essere stato esaustivo. Per qualsiasi altro dubbio o consiglio non esitare a scrivermi.

Ti auguro una buona serata

Risposta a cura di
Dr. Andrea Santarcangelo Psicoterapeuta
Dr. Andrea Santarcangelo
psicologopsicoterapeuta
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