Tieni presente che trattandosi di un disturbo di personalità, pertanto pervasivo, nel senso che coinvolge molte delle dimensioni che caratterizzano la persona, non si può parlare di guarigione. Una buona qualità di vita però la si può raggiungere con una buona competenza nel controllare la sintomatologia.
Attraverso un approccio integrato si può trattare questa sintomatologia: il medico-psichiatra può somministrare dei farmaci specifici per gestire le eventuali crisi. Con l'ausilio di un naturopata è possibile assumere dei principi attivi che migliorano gli eventuali effetti collaterali dei farmaci e che possono aiutare a ridurne le dosi.
Con uno psicologo-psicoterapeuta si possono affrontare e rielaborare le "cause" relative ai comportamenti sintomatici e alla sofferenza (riconoscendone i significati e trovandone di più funzionali) che la persona avverte e che derivano da relazioni disfunzionali e contesti disagevoli.
Inoltre, con lo psicoterapeuta, la persona può imparare a riconoscere gli stimoli che innescano la crisi, e così imparare a regolare le proprie emozioni (uno degli elementi principali del disturbo) attraverso delle tecniche di integrazione mente-corpo; pertanto, anche per mezzo della raggiunta consapevolezza corporea, riuscire ad agire sulla mente.
Anche l'attività sportiva, correttamente eseguita, può avere un'influenza sulla mente e, quindi, agire in modo positivo sul disturbo, ma va concordata e integrata nel percorso terapeutico con tempi e modi decisi insieme al "paziente".