Salve,
il
ferro contenuto negli alimenti si divide in
ferro emoglobinico, contenuto in pesce, carne rossa e pollame e
ferro non emoglobinico sottoforma di sali o legato alle proteine (presente anche nel mondo vegetale).
II primo è assorbito intatto nell'intestino e l'assorbimento non è influenzato da particolari fattori della dieta.
Il secondo, invece, presenta un assorbimento molto inferiore ed è influenzato da fattori della dieta quali l'
acido ascorbico (o
vitamina C) che converte il ferro non emoglobinico in una forma chimica maggiormente assorbibile dall'organismo (le verdure andrebbero condite con limone).
Probabilmente, esistono anche diverse molecole che si liberano nella fase digestiva (peptidi) che proteggono il ferro dall'ossidazione garantendo un'assimilazione più efficace.
Da tener presente, infine, che esistono diversi fattori che contrastano l'assorbimento del ferro non emoglobinico.
Tra questi ricordiamo i
fitati, presenti nei cereali integrali e nei legumi, i
polifenoli del tè e del caffè, l'
acido clorogenico e gli
ossalati (presenti nelle piante) ed un apporto di
calcio eccessivo (in media apporti maggiori di 400 mg a pasto).
Saluti