Con questo nome si descrive un raro disordine ereditario autosomico recessivo del metabolismo purinico dovuto a deficit dell'enzima xantino-ossidasi Questo deficit determina un'eccessiva escrezione urinaria di xantina ed ipoxantina, anziche di acido urico, e puo determinare la formazione di calcoli di xantina nel tratto urinario.
La xantinuria ereditaria fu descritta originariamente come un disordine a carattere benigno del metabolismo purinico, causato da un deficit geneticamente determinato dell'enzima xantina ossidoreduttasi (XOR) che catalizza le reazioni finali della via del catabolismo purinico, ossidando ipoxantina a xantina e xantina ad acido urico.
Studi successivi hanno rivelato che il deficit di XOR puo essere isolato o associato a deficit di due altri enzimi quali l’aldeide ossidasi e la sulfito ossidasi.
I tre enzimi suddetti sono chiamati: enzimi molibdenici
La perdita di funzione sia della xantina che dell’ aldeide ossidasi determina una malattia, clinicamente simile al deficit isolato di XOR, nota come xantinuria tipo II. Invece, il deficit combinato di tutti e tre gli enzimi molibdenici e’ associato ad una grave malattia, che può condurre a morte nell'infanzia o nell'adolescenza. Entrambi i tipi di xantinuria sono rari. La malattia e generalmente asintomatica, o comunque a carattere benigno, e raramente e causa di gravi problemi negli individui affetti.
Meno della metà dei pazienti con xantinuria presenta sintomi riconducibili alla malattia. Una quota uguale di pazienti e riconosciuta sulla base di concentrazioni sieriche di acido urico molto basse.
I sintomi clinici sono dovuti all'accumulo di xantina, sostanza altamente insolubile, nei fluidi corporei. La piu' comune presentazione clinica e costituita dalla presenza di calcoli di xantina nel tratto urinario, i quali possono provocare vari sintomi, come ematuria, cristalluria, coliche renali, o anche insufficienza renale acuta. Episodi ripetuti di formazione di calcoli predispongono ad infezioni ricorrenti del tratto urinario e possono determinare idronefrosi, insufficienza renale cronica o anche morte per uremia. I bambini possono presentare sintomi non specifici, quali, ad esempio, irritabilità e scarsa alimentazione.
Un'altra conseguenza del deposito di xantina è rappresentata dall'insorgenza di dolore muscolare e crampi. Tali sintomi possono essere aggravati dall'esercizio fisico intenso, il quale aumenta il turnover muscolare di nucleotidi.
Alcuni pazienti presentano dolori articolari ricorrenti; tuttavia, in contrasto con il riscontro di cristalli di urati nel liquido sinoviale di pazienti con gotta, nei pazienti con xantinuria ereditaria non è stata mai documentata l'esistenza di artropatia indotta da cristalli. Gli eterozigoti, portatori del difetto genico, sono asintomatici ed hanno concentrazioni plasmatiche di ossipurine normali. Alcuni eterozigoti hanno un rapporto di escrezione acido urico-ossipurine relativamente basso, spiegabile con l'incremento di escrezione di ipoxantina e xantina; purtroppo, questo tipo di escrezione delle ossipurine non e cosi significativa per poter essere utilizzata nell'individuazione degli eterozigoti.
Il motivo principale della xantinuria è la carenza di Xantina deidrogenasi, l’enzima responsabile della degradazione di ipoxantina e xantina ad acido urico.
La xantinuria può portare a:
Si diagnostica attraverso:
Ne esistono due grandi tipologie, entrambe di origine ereditaria, come carattere autosomico recessivo.
Sono poi presenti anche altre varianti caratterizzate da mancanza di specifici elementi. Abbiamo quella dovuta a:
La morte per questa patologia è legata soprattutto all’insorgere di insufficienza renale.