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Streptococco

Medicina generale
Streptococco

Cos’è lo streptococco

Con streptococco (Streptococcus) indichiamo un genere di batteri gram-positivi della famiglia delle Lattobacillacee, di forma sferica, cocchi che solitamente crescono a coppie o formano delle catenelle. Sono anaerobi facoltativi e catalasi negativi.

Ne esistono svariati tipi che provocano a loro volta diversi tipi di infezioni da streptococco. Le loro manifestazioni variano da lievi mal di gola a infezioni potenzialmente mortali del sangue o di organi.

La classificazione delle diverse tipologie di streptococco viene fatta sulla base di alcuni parametri differenti: 
  • Alfa-emolitici - Effettuano un'emolisi (rottura) incompleta dei globuli rossi umani. Gli streptococchi di questo gruppo presentano fibre di adesione alle cellule epiteliali dell'ospite. Tipico di questa categoria è lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae).
  • Beta-emolitici - Provocano la completa rottura dei globuli rossi umani: il gruppo è costituito da vari sotto gruppi, tra cui gli streptococchi gruppo A e gruppo B. Ne è un esempio lo Streptococcus pyogenes.
  • Gamma-emolitici o anemolitici di gruppo D - Non generano alcuna emolisi, dunque nessuna rottura dei globuli rossi umani. Ne è un esempio l’Enterococco.
  • Viridans - Agente causale specifico della sepsi lenta.
Qualsiasi di queste tipologie può scatenare una infezione da streptococco, tra cui mal di gola, polmonite e infezioni delle ferite, della pelle, delle valvole cardiache e del sangue. Le tipologie più pericolose per l'uomo sono:
  • Streptococchi beta-emolitici del gruppo A 
  • Streptococchi beta-emolitici del gruppo B
  • Viridans

Sintomi dell'infezione da streptococco

I sintomi dell’infezione da streptococco variano in base alla localizzazione dell’infezione. In particolare:

  • Infezioni della gola (faringite o “streptococco in gola”) e tonsillite - I sintomi associati a questo tipo di infezioni sono mal di gola, ghiandole ingrossate, placche in gola senza febbre e difficoltà nella deglutizione.
  • Impetigine - L'impetigine è una infezione della cute che può causare irritazioni, vesciche e croste. È più comune nei bambini ma può colpire anche gli adulti. 
  • Cellulite infettiva - Si tratta di un’infezione del tessuto connettivo che può causare rossore, dolore, gonfiore e una sensazione di calore nell’area affetta.
  • Otite leggera - I sintomi dell'otite sono sono mal d’orecchio, febbre alta e la perdita parziale e temporanea dell’udito.
  • Sinusite - La sinusite è l'infiammazione di seni paranasali, causata da un’infezione virale o batterica, i cui sintomi sono raffreddore e dolore al viso.
  • Scarlattina - La scarlattina un’infezione che si manifesta con l’insorgenza di esantema puntiforme, cioè un’eruzione cutanea di punti rossi, ruvidi al tatto.
  • Infezioni delle vie urinarie - Si verifica quando i batteri, penetrati attraverso l’uretra, si moltiplicano nelle vie urinarie, i cui sintomi sono febbre alta, brividi, nausea, vomito, dolore lombare e toracico.
Tre le infezioni da streptococco gravi abbiamo:
  • Polmonite - La polmonite è un’infezione dei polmoni che causa tosse persistente, difficoltà nella respirazione e dolore al petto.
  • Sepsi - Si tratta di un'infezione del sangue che causa febbre, tachicardia e respirazione rapida.
  • Meningite - La meningite causa forte mal di testa, vomito, rigidità del collo, sensitività alla luce e una caratteristica eruzione cutanea.
  • Sindrome da shock tossico - Quando si soffre di sindrome da shock tossico, le tossine vengono rilasciate nel sangue, provocando improvvisa febbre alta, nausea e vomito, diarrea, svenimento, capogiro e confusione.
  • Fascite necrotizzante - Un’infezione degli strati profondi della pelle e sottocutanei. Può causare dolore acuto, gonfiore e rossore nell’area affetta.

Diagnosi di streptococco

Gli esami per lo streptococco efficaci per individuare la presenza del batterio sono: 
  • Tampone faringeo - Utile per la diagnosi delle faringiti, tramite l’analisi di un campione mediante test rapido  oppure con l'invio in laboratorio per analisi colturale.
  • Tampone cutaneo - È impegnato per la diagnosi di eventuali infezioni della pelle (cellulite, impetigine, fascite necrotizzante). Avviene con la raccolta di materiale sieroso da vesciche, lesioni, bolle, croste.
  • Esami di diagnostica per immagini - Efficaci per diagnosticare infezioni come la fascite necrotizzante. Solitamente vengono prescritte TC o RX.
  • Esami del sangue - Qualsiasi siano le infezioni da Streptococco del gruppo A, gli esami ematici indicati sono volti alla ricerca di titoli anticorpali (antistreptolisina O, ASO, antidesossiribonucleasi B). Altri titoli anticorpali che possono essere ricercati sono l’anti-ialuronidasi e l’anti-streptochinasi.
La diagnosi di infezione da Streptococco di gruppo B nelle donne in gestazione viene effettuata tramite un tampone vaginale.

Contagio da streptococco

Le modalità di diffusione contagio dello streptococco dipende dalla tipologia di batterio. In particolare:
  • Streptococchi del gruppo A - Gli streptococchi del gruppo A si trasmettono in diversi modi: tramite inalazione di goccioline disperse nell’aria provenienti dalle secrezioni nasali o faringee emesse da una persona infetta o dal contatto con ferite o ulcere cutanee infette.  La trasmissione avviene con più probabilità negli ambienti affollati, come i dormitori, le scuole e le caserme militari. Dopo 24 ore di trattamento antibiotico, i soggetti con infezione da streptococco non sono più in grado di diffondere i batteri.
  • Streptococchi del gruppo B - Gli streptococchi del gruppo B possono essere eventualmente trasmessi ai neonati attraverso le secrezioni vaginali durante il parto.
  • Viridans - Gli streptococchi viridans risiedono nella bocca degli individui sani: quando invadono il sangue possono infettare le valvole cardiache, causando endocardite. La risoluzione dell'infezione è generalmente più complessa.

Streptococco in gravidanza

Lo streptococco in gravidanza rappresenta uno dei batteri più temuti dalle donne incinte, soprattutto perché potrebbe essere trasmesso al neonato durante il parto. In questo caso, ci si riferisce allo Streptococco agalactiae, un batterio Gram-positivo noto anche come Streptococco beta-emolitico del gruppo B, parte del microbiota umano.

In linea generale, si tratta di un colonizzatore innocuo presente a livello gastrointestinale ed uro-genitale. In talune situazioni, però, potrebbe trasformarsi in batterio patogeno, dando origine a infezione. Non a caso, lo Streptococcus agalactiae è presente nel 15/20% di donne sane, senza nessuna sintomatologia manifesta. Questo microorganismo è capace di provocare infezioni da streptococco, attaccando le vie respiratorie, le vie urinarie e la pelle. In gravidanza può dare complicazioni.

Più in particolare, quando parliamo di streptococco in gravidanza, facciamo riferimento a:
  • Streptococco gruppo A in gravidanza - Lo streptococco A è causa di infezioni alla gola, alle tonsille e alle prime vie respiratorie. Il contagio avviene tramite saliva, la diagnosi con un semplice tampone alla gola. La cura, invece, prevede una terapia antibiotica che dovrebbe scongiurare il rischio di qualsiasi complicanza.
  • Streptococco B in gravidanza - Il pericolo dello streptococco di gruppo B (GBS) in gravidanza risiede nel fatto che vi è il pericolo del passaggio da madre a neonato durante il parto. Non è però scontato che tutti i bambini nati da una madre con streptococco e che risultano positivi al batterio si ammaleranno. Secondo le statistiche, solo 3 bambini su 1.000 nati da portatrici sane presentano quadri clinici preoccupanti. Tuttavia, nel caso in cui l'infezione si manifestasse, le conseguenze potrebbero essere molto gravi.
Per evitare lo streptococco in gravidanza, tra la 34esima e la 36esima settimana di gestazione è bene eseguire i tamponi (prelievo di secreto vaginale e rettale, indolore e non invasivo, con risultati in 48 ore circa) e gli esami prescritti dal ginecologo, per individuare l'eventuale presenza del batterio.

Se il tampone per lo streptococco in gravidanza dovesse risultare positivo, si deciderà se somministrare alla gestante appositi antibiotici via endovenosa (generalmente a base di ampicillina) nelle 4 ore precedenti il parto. 

Streptococco nel neonato

Vi sono alcuni fattori che facilitano lo streptococco nel neonato, da contagio della madre durante il parto. Tra questi:
  • Rottura delle membrane prima delle 37 settimane
  • Neonato sottopeso
  • Parto dopo 12/18 ore dalla rottura delle membrane
  • Rialzo della temperatura materna durante il travaglio
  • Precedente figlio affetto da streptococco
    Quali sono le conseguenze sul neonato
Le conseguenze per il neonato con streptococco possono essere gravi:
  • Polmonite
  • Meningite
  • Sepsi
  • Infezioni delle vie urinarie
  • Amnionite, una patologia infiammatoria dalle conseguenze potenzialmente tragiche
  • Morte
L'infezione dello streptococco nel neonato può avere:
  • Esordio precoce (entro le 20 ore dalla nascita), con polmonite e setticemia
  • Esordio tardivo (due o tre mesi dopo la nascita), con una maggiore probabilità di meningiti neonatali

Cura per lo streptococco

I farmaci per lo streptococco più utilizzati sono gli antibiotici.

In particolare, per le faringiti da streptococco (molto diffuse) i farmaci d’elezione sono:
  • Penicillina (o cefalosporine per chi è allergico)
  • Eritromicina
  • Clindamicina
  • Amoxicillina
Per le infezioni della cute è necessario assicurarsi in primo luogo una corretta igiene, oltre all'assunzione, anche in questo caso, di antibiotici, tra cui: 
  • Dicloxacillina
  • Trimetoprim
  • Linezolide
  • Minociclina
  • Clindamicina

La cura della fascite necrotizzante prevede invece sia un trattamento antibiotico ad ampio spettro sia la rimozione del tessuto morto, infetto o danneggiato, al fine di salvaguardare il tessuto sano.

Per i disturbi correlati come febbre, cefalea e mal di gola possono essere utilizzati paracetamolo o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Dr.ssa Tania Catalano Biologo
Dr.ssa Tania Catalano
specialista in Medicina molecolare

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