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Rotavirus

Microbiologia e virologia
Rotavirus in Primo Piano

Cosa è

 I rotavirus sono un genere di virus con genoma ad RNA appartenenti alla famiglia Reoviridae. Essi sono noti per essere la principale causa di gastroenterite virale infantile nell'uomo.

I rotavirus sono la causa più comune di gastroenterite virale tra i neonati e i bambini sotto i 5 anni. In particolare, nei bambini molto piccoli il virus può causare una diarrea grave con disidratazione

Ad oggi, sono state individuate 8 specie di rotavirus, identificate con le prime otto lettere maiuscole dell'alfabeto, quindi A, B, C, D, E, F, G e H. Di queste, la specie rotavirus A è quella più diffusa: è, infatti, responsabile di più del 90% delle infezioni, seguono poi la B e la C. 

I rotavirus hanno un tropismo soprattutto enterico, ma anche gastrico: sono, infatti, in grado di aderire alle cellule dell’intestino tenue e di produrre una tossina che le distrugge. Ne consegue un ostacolo all’assorbimento di acqua, con perdita di liquidi e di elettroliti che produce diarrea grave, vomito, febbre, mal di pancia e disidratazione. 

I farmaci possono aiutare nella gestione dei sintomi, ma purtroppo non esiste cura per i rotavirus. 

Struttura dei rotavirus

I rotavirus sono virus dalla forma icosaedrica e possiedono un doppio capside: al microscopio la loro forma può ricordare quella di una sfera e, per questo, sono stati così denominati (“rota” dal latino ruota).

Sono costituiti da 6 proteine strutturali (VP) e 6 proteine non strutturali (NSP). Il capside esterno ha un diametro di 75 nm e uno spessore di 3,5 nm, è composto della glicoproteina strutturale VP7 stabilizzata da ioni Ca2+ e da spicole formate ciascuna da un trimero di VP4.

La superficie esterna del capside interno (capside intermedio), dal diametro di 70,5 nm, è composta dalla proteina VP6 e VP7 mentre la superficie interna (capside interno) è formata dalle proteine strutturali VP1, VP2 e VP3. VP2 costituisce la superficie interna del nucleocapside, dal diametro di 51 nm, a essa sono legati complessi enzimatici formati da VP1 e VP3.

La superficie esterna del virione è attraversata da 132 canali che la mettono in comunicazione con lo strato proteico interno del nucleocapside. Il capside interno contiene inoltre il genoma virale formato da 11 segmenti di dsRNA. I virioni dei rotavirus mostrano una discreta stabilità a temperatura ambiente, sono resistenti a valori di pH compresi tra 3,5 e 10, al congelamento e al trattamento con detergenti.

Rotavirus: come si contrae

Il virus si trasmette per via oro-fecale: viene cioè rilasciato in elevate quantità attraverso le feci dei soggetti infetti e l'ingresso nell'organismo avviene attraverso l'ingestione di acqua o cibo contaminati. L'eliminazione del virus in molti bambini può durare fino a dieci giorni e, in alcuni rari casi, fino a due mesi, dopo l'infezione. Poiché il virus è stabilmente presente nell'ambiente, in qualche caso la diffusione può verificarsi da persona a persona tramite le mani o il contatto con superfici contaminate, specie in comunità affollate (come asili nido e case di riposo).

I meccanismi più frequenti sono:
  • portarsi alla bocca le mani non lavate contaminate con materiale fecale infetta;
  • portarsi alla bocca le mani dopo aver toccato oggetti o superfici contaminate;
  • mangiare cibo contaminato.
I rotavirus si diffondono molto facilmente tra neonati e bambini piccoli, che a loro volta possono diffondere il patogeno ai membri della famiglia ed alle altre persone con le quali sono a stretto contatto. I bambini hanno più probabilità di contrarre un’infezione da rotavirus in inverno e in primavera, ovvero tra gennaio a giugno.
 
Una buona igiene, che include un approfondito lavaggio delle mani con acqua e sapone, è molto importante, ma non risulta tuttavia sufficiente per prevenire la diffusione della malattia. La vaccinazione contro I rotavirus è il modo migliore per prevenire l’infezione del virus. 

Rotavirus: sintomi

Rotavirus: come riconoscerlo? Se un bambino ne viene a contatto, i segni si presentano dopo circa 48 ore dall’infezione e comprendono:

  • febbre;
  • vomito;
  • mal di stomaco;
  • diarrea, ma solo dopo che i primi tre sintomi si sono autorisolti. La diarrea può durare fino a una settimana. 
Il Rotavirus nei bambini poi, a causa della presenza di vomito e diarrea, può causare difficoltà a mangiare o a bere, condizione che può determinare disidratazione. Tale condizione, diventa rilevante se è accompagnata da:


Contattare poi immediatamente il pediatra, se il bambino mostra:

  • letargia;
  • vomito frequente;
  • sete diminuita;
  • feci nere o contenenti pus o sangue (sangue nelle feci);
  • febbre elevata nei bambini con meno di sei anni per più di 24 ore.
I sintomi da infezione di rotavirus negli adulti sono simili, anche se tendono ad essere meno gravi.

Cause e fattori di rischio

Chiunque può contrarre un’infezione da rotavirus. Esso, però, colpisce più comunemente:

  • neonati;
  • bambini piccoli o comunque entro I 5-6 anni;
  • genitori e parenti stretti dei bambini infettati;
  • coloro che lavorano con i bambini, come babysitter, insegnanti, educatori e assistenti sociali.
Se il bambino ha contratto un’infezione da rotavirus, il patogeno risulta presente nelle loro feci e i sintomi tendono a durare una settimana dopodiché si affievoliscono. Durante questo periodo, l'igiene della zona intima dopo la defecazione, può portare alla contagio, se le mani non vengono accuratamente sottoposte a lavaggio ed igienizzazione. I virioni possono infatti essere diffusi su molti oggetti e superfici di uso domestico, quali:

  • pastelli e pennarelli;
  • cibo;
  • superfici come lavelli e tavoli da cucina;
  • giocattoli;
  • telecomandi e tablet;
  • utensili vari.
I rotavirus possono sopravvivere su oggetti e superfici per svariate settimane: per questo un’opportuna pulizia e igiene delle mani del bambino contagiato risulta essere la chiave per una buona prevenzione.

Rotavirus: come curarlo

Non esiste uno specifico farmaco per il trattamento del Rotavirus. Gli antibiotici, infatti, sono inutili in quanto agiscono sulle infezioni batteriche, ma nemmeno i farmaci antivirali risultano efficaci.

Possono però venir consigliati medicinali per la gestione dei sintomi e per la reidratazione o reintroduzione di sali minerali persi a causa di vomito e diarrea.

Le infezioni causate da rotavirus hanno di solito decorso pari a una settimana. Durante questo periodo, è molto importante restare idratati; inoltre i cibi poco sapidi, come cracker e fette biscottate, sono i più indicati in queste situazioni. Evitare, invece:

  • succo di mela;
  • latte;
  • formaggio;
  • cibi e bevande zuccherate;
  • qualsiasi altra cosa che potrebbe peggiorare il vomito o la diarrea.

Rotavirus: vaccino

Il vaccino anti-Rotavirus contiene virus vivi ma incapaci di scatenare la malattia nei pazienti a cui viene somministrato. In realtà, esistono due tipologie di vaccino per il Rotavirus, uno contenente un ceppo umano depotenziato e un secondo composto da cinque ceppi di virus proveniente sia da umani che da bovini.

La somministrazione, che avviene per via orale sotto forma di gocce, prevede il ricorso a due o tre dosi, intervallate da 4 settimane tra un richiamo e l'altro.

Ad oggi esiste la possibilità di vaccinarsi contro i rotavirus. Esistono due tipologie di vaccini, entrambe molto efficaci e sicure. Questi due tipi di vaccini proteggono specificatamente dal rotavirus della specie A, rientrano nella categoria dei vaccini vivi attenuati e si assumono per via orale. I nomi commerciali sono Rotarix (GlaxoSmithKline Biologicals s.a) e RotaTeq (MSD VACCINS).

L'autorizzazione all’immissione al commercio dei vaccini contro il rotavirus A è abbastanza recente: è datata infatti 2006.

Attualmente, più di 100 paesi al mondo possiedono la licenza per utilizzare i suddetti vaccini, ma solo 28 di questi hanno introdotto il vaccino contro il rotavirus tra le vaccinazioni di routine, tra questi l’Italia.

Vaccino rotavirus: quando si somministra

La somministrazione avviene per via orale sotto forma di gocce e prevede il ricorso a due o tre dosi intervallate da 4 settimane tra un richiamo e l'altro.

Solitamente, il vaccino risulta ben tollerato; tuttavia, a seguito della sua somministrazione, i bambini possono mostrare perdita di appetito, irritabilità, oppure andare incontro a brevi episodi di diarrea, vomito e febbre.

Risulta consigliato segnalare al medico quanto prima eventuali dolori addominali, vomito persistente, sangue nelle feci, febbre alta e gonfiore addominale.

Il vaccino, in generale, non impedisce di contrarre di nuovo il virus, ma, se questo dovesse accadere, i sintomi risultano molto meno gravi.
Dr.ssa Gloria Negri Biologo
Dr.ssa Gloria Negri

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