Cos'è Omicron?
Omicron è una
variante del virus SARS-CoV-2 che può manifestarsi con
sintomi da lievi a moderati a più gravi, perlopiù a carico del
sistema respiratorio superiore con manifestazioni che vanno dalla
tosse al
mal di gola, alla
febbre.
Tra le sue caratteristiche, secondo quanto condiviso dall'
OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), vi sono
un grado maggiore di trasmissibilità rispetto alle altre varianti,
sintomi più lievi in chi è vaccinato e, in relazione ad altri fattori,
un rischio maggiore di reinfezione.
Infatti, da vari studi emerge che
le probabilità di essere reinfettati con questa variante sono quasi cinque volte e mezzo più alte rispetto alla variante Delta.
È bene osservare che
la sintomatologia può essere facilmente confusa con quella dell'influenza o di un semplice raffreddore. L'unico modo per confermare se i sintomi sono dovuti al
COVID-19 (dal VOC Omicron o da un'altra variante) o all'influenza, è
sottoporsi al test.
È importante, dunque, confrontarsi con un medico che potrà valutare le condizioni di salute e prescrivere le terapie appropriate dopo aver eseguito un tampone molecolare.
Questa variante del virus COVID-19 è stata identificata per la prima volta nel novembre 2021 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). È stata classificata come una variante di interesse a causa delle sue caratteristiche genetiche uniche.
Ciò che ha suscitato preoccupazione è la rapida diffusione dell'Omicron in tutto il mondo. Questo ceppo, infatti, si è diffuso più velocemente rispetto alle varianti precedenti, diventando in breve tempo il più dominante in Italia come in molti altri paesi.
Nel corso del tempo sono state identificate diverse sottovarianti di Omicron, tra cui BA.2, BA.3, BA.4 e BA.5.
Le varianti BA.5 e BA.4 sembrano essere particolarmente contagiose, diffondendosi più facilmente tra le persone rispetto ai tipi precedenti di COVID-19.
Ciononostante, come premesso, in genere le varianti dell'Omicron causano malattie meno gravi rispetto ai tipi precedenti di coronavirus.
Come si trasmette Omicron e come contenerne la diffusione
La
variante Omicron del SARS-CoV-2 si trasmette principalmente da persona a persona attraverso
un contatto stretto con un caso infetto. Le particelle virali possono diffondersi
per via aerea, specialmente
in ambienti chiusi.
Per contenere la diffusione di Omicron, è fondamentale garantire un buon ricambio dell'aria negli spazi interni utilizzando una corretta ventilazione naturale o meccanica.
Inoltre, l'adozione di misure come il mantenimento della distanza sociale, l'uso di mascherine, l'igiene delle mani e la vaccinazione possono contribuire a ridurre il rischio di trasmissione. È anche consigliato regolare gli impianti di climatizzazione per ridurre il rischio di diffusione del virus negli edifici.
Quali sono i sintomi della variante Omicron
L'infezione da Omicron, come per le altre varianti del SARS-CoV-2, può causare
diversi sintomi che variano da persona a persona e
la cui gravità dipende da molteplici fattori, tra cui la vaccinazione, l'età avanzata, le condizioni di salute sottostanti e un sistema immunitario indebolito, altre condizioni di salute, come obesità, diabete, insufficienza cardiaca.
In generale, i sintomi di Omicron tendono a essere
lievi e di breve durata in chi è vaccinato con 2 o 3 dosi e non ha effettuato il vaccino troppo tempo prima.
In caso contrario,
ci potrebbero essere evoluzioni in forme più gravi di COVID-19. Non tutti coloro che contraggono Omicron sviluppano sintomi:
alcune persone possono essere completamente asintomatiche.
Sintomi più comuni di Omicron
Questi sono i sintomi più comuni di Omicron:
- raffreddore (rinorrea);
- tosse, starnuti, naso che cola;
- mal di gola, prurito, secchezza;
- febbre e brividi;
- mal di testa;
- stanchezza e dolori muscolari.
Sintomi meno comuni rispetto alle varianti SARS-CoV-2
Questi altri sintomi potrebbero non verificarsi, ma in ogni caso vanno considerati come possibili manifestazioni dell'infezione:
Nuovi sintomi Omicron rispetto alle varianti precedenti
Sono stati individuati nuovi sintomi legati alla variante Omicron:
Omicron e la pelle
Oltre ai sintomi più comuni, come febbre, tosse e mal di gola, la variante Omicron del COVID-19 può manifestarsi anche con eruzioni cutanee.
Ecco alcuni dei possibili sintomi cutanei di Omicron:
-
orticaria: comparsa di pomfi pruriginosi sulla pelle
-
eritema: arrossamento della pelle
-
vasculite: infiammazione dei vasi sanguigni della pelle, che può causare macchie rosse o viola
-
geloni: lesioni dolorose e arrossate alle dita delle mani e dei piedi
-
ecchimosi: lividi senza causa apparente.
Le eruzioni cutanee di Omicron possono comparire improvvisamente e senza un'apparente causa. Di solito sono lievi e scompaiono da sole nel giro di pochi giorni.
Sintomi Omicron nei bambini
La tosse si presenta secca, metallica, associata a una respirazione difficoltosa e più veloce del normale. In genere, il croup passa autonomamente nel giro di pochi giorni.
È bene avvisare il medico o il pediatra che potrà valutare il ricorso ai farmaci per alleviare i sintomi e favorire la respirazione.
Incubazione Omicron e quanto durano i sintomi
Si ritiene che il
periodo di incubazione della variante Omicron sia di
circa 3 giorni, che sarebbe il tempo che impiega il virus a svilupparsi nell'organismo dopo l'esposizione, dunque
un tempo di incubazione più breve di quelle precedenti.
Chi ne viene affetto può diffondere il virus ad altri da 1-2 giorni prima dell'inizio dei sintomi fino a 2-3 giorni dopo la loro scomparsa. Anche se non si manifestano sintomi, si può essere
contagiosi.
Si esce dal periodo di contagio dieci giorni dopo l'inizio dei sintomi o dopo essere risultati negativi al test COVID-19.
Cura per Omicron
La ricerca continua a valutare l'efficacia degli attuali trattamenti COVID-19 per quanto riguarda Omicron.
A causa delle modifiche genetiche di questa variante, alcuni trattamenti potrebbero non essere più validi in quanto a efficacia.
Tra le
cure che il medico può consigliare, vi sono
farmaci antivirali o trattamenti con anticorpi monoclonali in regime ambulatoriale, a seconda dei fattori di rischio legati a malattie più gravi.