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Long Covid

Microbiologia e virologia
Long Covid

Cosa significa Long Covid

Long Covid è un’espressione generica che si riferisce alla condizione di un paziente guarito dal Covid-19, risultato cioè e negativo al tampone che, tuttavia, continua a manifestare sintomi legati alla malattia.

Per dare anche un’indicazione temporale: se i sintomi perdurano tra le 4 e le 12 settimane dopo l’evento acuto, si parla di Malattia Covid-19 sintomatica persistente mentre, se i segni e sintomi persistono per più di 12 settimane dopo l’evento acuto, si parla di Sindrome Post-Covid-19

La dicitura Long Covid va a comprendere entrambe le fasi.

Quali sono i sintomi del Long Covid?

Il Long Covid è una malattia sistemica, che coinvolge vari organi, pertanto, i sintomi sviluppati dei soggetti che ne sono affetti sono estremamente vari e, talvolta, difficili da mettere tra loro in relazione.
Tali sintomi possono presentarsi sia singolarmente che combinati, essere transitori, intermittenti o costanti, e anche mutare durante il decorso.

L’ISS - Istituto Superiore di Sanità, nelle sue Indicazioni sui principi di gestione del Long Covid (ver. 1/07/21), classifica le possibili manifestazioni cliniche del Sars-Cov-2 a seconda degli organi colpiti. Vediamo i principali.

Sintomi generali

Sintomi polmonari

  • difficoltà nella respirazione, affanno;
  • tosse persistente.

Sintomi cardiovascolari

  • tachicardia;
  • senso di oppressione al torace e dolore toracico;
  • irregolarità del ritmo cardiaco (aritmie);
  • alterazione della pressione arteriosa.

Sintomi neurologici

  • cefalea (talora non risolvibile con antidolorifici);
  • nebbia cognitiva, difficoltà di concentrazione;
  • disturbi del sonno;
  • perdita di gusto e olfatto (ageusia, anosmia);
  • formicolio e intorpidimento agli arti (neuropatie periferiche).
Sintomi psichiatrici/psicologici

  • ansia con eventuali sintomi ossessivo-compulsivi;
  • depressione.
Sintomi gastrointestinali

Sintomi otorinolaringoiatrici

  • ronzii e fischi alle orecchie (acufeni) e otalgia;
  • mal di gola e difficoltà a deglutire (faringodinia, disfagia);
  • alterazioni del tono della voce (disfonia).
Sintomi dermatologici

  • eruzioni papulo-squamose;
  • rash morbilliformi;
  • eruzioni orticaroidi;
  • alopecia.
Sintomi ematologici

  • alterazioni della coagulazione (trombosi dei vasi polmonari ed embolia).
Sintomi renali

Sintomi endocrini

  • iperglicemia (diabete).

Disturbi associati al Long Covid

I disturbi caratteristici del Long Covid possono essere causati da diversi meccanismi, tra cui un danno direttamente causato agli organi dal virus o dal processo infiammatorio oppure dalla compromissione del sistema nervoso centrale o, ancora, dalla risposta del sistema immunitario che, nel tentativo di eliminare il virus, innesca delle reazioni paragonabili all’autoimmunità per cui aggredisce anche organi e tessuti del corpo.

Mentre ad agosto del 2020 solo circa il 10% dei pazienti guariti dal Covid-19 era affetto da Long Covid, stime più recenti mostrano che la percentuale di persone guarite dall’infezione da SARS-CoV-2 che necessita di assistenza sanitaria anche a distanza di settimane o mesi dalla negatività al test si aggirerebbe intorno al 50%, quindi una persona su due.

Chi è più a rischio di sviluppare la sindrome di Long Covid?

Il Long Covid si sviluppa per motivi ancora non del tutto noti, in alcuni pazienti che hanno contratto l’infezione da SARS-CoV-2. 

Si tratta di una condizione che può riguardare soggetti di tutte le età, che non hanno necessariamente manifestato sintomi clinici gravi durante la fase acuta dell’infezione, ma sembra che alcuni fattori ne favoriscano l’insorgenza, fra cui:

  • Età avanzata: l’anziano presenta una maggior frequenza di sviluppo del Long Covid, a causa anche della naturale condizione di fragilità e delle ridotte capacità di recupero che possono determinare un eventuale peggioramento delle patologie croniche da cui è affetto, con una maggior possibilità di sviluppare anche disturbi psichici.
  • Indice di massa corporea: i pazienti in sovrappeso sembrerebbero essere maggiormente predisposti al Long-Covid.
  • Sesso femminile: forse a causa di una maggior reattività del sistema immunitario delle donne rispetto agli uomini.
  • Ospedalizzazione: pare esserci una correlazione soprattutto con il ricovero di terapia intensiva.

Quali cure per il Long Covid?

Se a due mesi dalla negativizzazione si avvertono ancora alcuni dei sintomi della malattia, occorre consultare il proprio medico di base, un cardiologo e un fisiatra.

Attraverso alcuni esami specifici, dalla spirometria al test del cammino in 6 minuti, è possibile avere subito alcune importanti indicazioni sulla necessità e sulla tipologia di riabilitazione da effettuare. 

Occorre dedicare molta attenzione a questi pazienti in quanto, visti i numeri della pandemia, il rischio è quello di avere moltissimi malati cronici nei prossimi anni.

Vaccinazione e Long Covid

Secondo alcuni scienziati, il Long Covid potrebbe essere causato da particelle virali che si nascondono nei tessuti, che continuano a causare danni, oppure potrebbe essere causato da una forte risposta immunitaria che si innesca dopo l'infezione iniziale, generando autoanticorpi diretti contro i tessuti del corpo.

La vaccinazione potrebbe ridurre la probabilità di questi scenari, tuttavia sono necessarie ulteriori evidenze scientifiche a supporto di questi dati.

Quando dura la Sindrome da Long Covid?

Riguardo alla durata dei sintomi, uno studio pubblicato su Nature Medicine che ha analizzato più di 4.000 pazienti guariti dall’infezione da SARS-CoV-2, ha evidenziato che:

  • il 13% delle persone coinvolte nello studio presentava i sintomi del long Covid per più di 28 giorni;
  •  il 5% per più di 8 settimane;
  • il 2% per più di 12 settimane.
Dr.ssa Gloria Negri Biologo
Dr.ssa Gloria Negri

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