Cos'è la biopsia al seno?
La
biopsia al seno è una procedura medica che consente l'
esame istologico del tessuto mammario. Viene eseguita su un piccolo campione di tessuto prelevato da un
nodulo o da un'area ritenuta sospetta ed è l’unica procedura diagnostica che può con certezza determinare se nell’area considerata sono presenti
cellule tumorali.
Ricordiamo che l’80% delle donne che effettua la biopsia non ha il
cancro.
La biopsia è la asportazione di parte di un tessuto per esaminarlo, quindi la biopsia è sempre una procedura per esame istologico, eseguita chirurgicamente.
Vi sono però altri esami per definire il tipo di cellule che formano il tessuto da esaminare; si possono eseguire aspirazione di cellule e di frustoli di tessuto, con procedure che vanno sotto il nome di "agoaspirati".
Gli
agoaspirati possono essere con ago sottili o grossi; il primo si chiama
FNAB (
fine needle aspiration biopsy) e il risultato è un esame citologico. Il secondo si chiama
aspirazione con
through cut e comporta un esame istologico e viene chiamato
esame microistologico.
Cos'è l'agoaspirato e FNAB?
Si tratta di una
biopsia effettuata con un
ago sottile in cui si prelevano cellule singole, anziché campioni di tessuto.
L’agoaspirato è consigliato soprattutto per le zone anomale che possono essere sentite al tatto (masse palpabili). L’esame può essere eseguito a mano libera se la zona che interessa è palpabile o ecoguidata se la zona sospetta non è palpabile e se la si vede all'ecografia. Se non si vede nemmeno all’ecografia, allora si può eseguirlo tramite proceduta stereotassica con tomosintesi.
Cos'è la agobiopsia con through cut?
L’
agobiopsia con
through cut è una procedura utilizzata per prelevare un piccolo campione di tessuto dal seno, solitamente eseguita in
anestesia locale.
Anche questa procedura può essere eseguita a mano libera se la massa è palpabile o sotto ecografia se non è palpabile.
È un tipo di biopsia molto comune, poiché è molto affidabile e non comporta un intervento chirurgico.
Cos'è la biopsia chirurgica?
Anche in questo intervento, la paziente è sottoposta ad
anestesia locale.
Tipicamente, questo esame si effettua in ospedale dove la paziente viene sedata dal personale sanitario.
Il chirurgo fa un'incisione di circa 2-3 cm sul seno, per poi rimuovere tutto o una parte del nodulo e una piccola porzione di tessuto adiacente, chiamato “margine”.
Cosa sappiamo dai risultati della biopsia?
Se non vengono trovate
cellule tumorali, sul referto sarà riportato che il nodulo era di natura benigna e non cancerosa (come nel caso del
fibroadenoma o della
mastopatia fibrocistica). È buona norma effettuare dei follow-up per monitorare la situazione.
Se invece sono trovate cellule tumorali, il risultato della biopsia darà maggiori informazioni sulle ipotesi di trattamento da valutare con il proprio medico.
Nel caso di biopsia chirurgica, il risultato fornisce informazioni su tipo, grado e stato del tumore, così come la distanza tra le cellule cancerose e il tessuto privo di anomalie.
Il “margine”, di cui vi abbiamo parlato in precedenza, serve a fornire informazioni sull'eventuale estensione delle cellule cancerose ad altri siti adiacenti. Un
margine positivo indica la presenza di cellule tumorali nel margine, il che significa che il tumore si sta espandendo anche alle aree adiacenti. Un
margine negativo ci informa che nel margine non sono state trovate altre cellule tumorali e che il
tumore è quindi circoscritto all’area considerata. Un
margine chiuso invece indica che lo spazio tra tessuto tumorale e non è di 3 millimetri.
Se la biopsia ha indicato la presenza di un
carcinoma, il patologo suggerirà i vari step da seguire, come andare da uno specialista per eseguire altri esami di laboratorio e di immaging.
La paziente sarà presa in carico da un'equipe medica che deciderà, in base al risultato di tutti gli esami, qual è il trattamento più adatto.
La biopsia al seno è dolorosa?
Gli
interventi di biopsia si eseguono in anestesia locale. A parte l'iniezione per la somministrazione dell'anestesia, l'esame non è doloroso.
Nelle ore immediatamente successive all'esame, potrebbe essere avvertito fastidio all’area interessata; se il dolore persiste, è consigliabile contattare il proprio medico per la prescrizione di un eventuale farmaco
antidolorifico per alleviare i sintomi.
La biopsia al seno rileva la presenza di noduli?
Solitamente, la
presenza di noduli viene accertata per mezzo della
mammografia, strumento utile per la diagnosi precoce dei tumori del seno che utilizza i raggi X. Da queste immagini, è possibile evidenziare noduli, microcalcificazioni e alterazioni della pelle.
La
biopsia al seno invece fornisce un campione di tessuto che i medici usano per diagnosticare e identificare le anomalie che formano
noduli al seno e accertare la presenza eventuale di cellule tumorali.
In quanto tempo arrivano i risultati della biopsia?
Per avere i
risultati della biopsia,
potrebbero essere necessarie da 1 a 2 settimane. La citologia invece con ago sottile arriva dopo 2 o 3 giorni.
Dopo la procedura, il campione viene inviato per l’esame istologico ad un patologo, il cui rapporto viene poi inviato al medico che condividerà i risultati con la paziente.