L’uremia è una grave malattia che rappresenta lo stadio terminale dell’insufficienza renale. Questa condizione si verifica infatti quando i reni sono estremamente danneggiati e tutte le tossine, gli scarti dell’organismo che solitamente finiscono nelle urine, non vengono propriamente eliminate e rimangono in circolo. Queste sostanze dannose sono principalmente creatinina, fosfati, sostanze acide e urea, da cui il nome della patologia.
Dal punto di vista diagnostico l’uremia viene definita in maniera precisa dalla valutazione della funzione renale, ottenuta tramite la misurazione della velocità con cui l’unità funzionale renale, cioè il glomerulo, filtra il sangue. Si parla di uremia quando la velocità di filtrazione glomerulare (VFG) scende sotto i 15 ml/min.
Inoltre, la quantità di urea nel sangue dovrebbe essere, all'incirca, compresa tra i 18 e i 45 mg/dl nell'uomo, e tra i 15 e i 42 mg/dl nella donna. Valori diversi possono causare uremia alta o uremia bassa, ma stanno comunque a indicare una scorretta depurazione sanguigna dei reni.
L’uremia è causata da un danno estremamente grave e spesso irreversibile ai reni, risultante di solito da una malattia cronica. I reni non sono quindi più in grado di filtrare gli scarti dell’organismo e mandarli nelle urine. Invece, questi tornano in circolo, determinando una condizione potenzialmente letale. Le cause della malattia cronica renale comprendono:
All’inizio di una malattia cronica renale potrebbe non presentarsi alcun sintomo. Tuttavia, quando insorge l’uremia, significa che i reni sono stati già estremamente danneggiati ed è in corso una vera e propria intossicazione sistemica.
Questa malattia potrebbe portare a notare uno dei seguenti sintomi:
In alcuni casi l’uremia può portare a delle complicanze molto gravi, che se non risolte tramite i trattamenti trattati nel paragrafo seguente, possono essere fatali. Questi sono:
È quindi molto importante parlare con il medico di queste complicanze e seguire con attenzione il piano prestabilito dal proprio specialista di fiducia.
Come già menzionato, una volta che si presenta l’uremia, significa che i reni sono già stati danneggiati. Pertanto è necessario eseguire una terapia medica sostitutiva della funzione renale.
Il trattamento principale per l’uremia è la dialisi. La dialisi è un processo di rimozione degli scarti, dei fluidi in eccesso e delle tossine dal circolo che viene eseguito artificialmente in sostituzione dei reni. Esistono due tipi di dialisi:
Sottoporsi a dialisi è anche il modo migliore di prevenire l’uremia quando le condizioni dei reni sono così critiche, poiché in questo modo si pulisce il sangue. È anche molto importante evitare di consumare alti livelli di sodio, potassio e fosforo. Mangiare sano e fare esercizio fisico sono sempre attività consigliate dal medico e possono anch’esse aiutare a prevenire l’uremia.
Un’altra opzione di trattamento che viene presa in considerazione con un’insufficienza renale è il trapianto di reni. Il trapianto di reni è quella procedura medica che prevede che il rene sano di un donatore (vivo o deceduto) venga impiantato all’interno dell’organismo del paziente malato. Questo tipo di operazione richiede che il paziente assuma dei medicinali anti rigetto a lungo termine per prevenire appunto che l’organismo “rigetti”, l’organo estraneo.
I ricercatori stanno nel frattempo lavorando sulla cosiddetta “medicina rigenerativa”. Questo tipo di trattamento potrebbe aiutare coloro con una malattia renale o con l’uremia, in futuro, utilizzando le proprie cellule per curare gli organi.
L’uremia è una condizione estremamente grave, che può portare alla morte del paziente. Se si presentano dei sintomi che possono avere a che fare con l’apparato urinario ed i reni, non bisogna esitare a contattare il medico di fiducia. Prima si intraprende il percorso terapeutico, meglio è possibile prevenire lo sviluppo dell’uremia.