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Screening mammografico

Senologia
Scopriamo a cosa serve lo screening mammografico

Cos'è lo screening mammografico

Lo screening mammografico permette di diagnosticare il cancro al seno a uno stadio iniziale con maggiori possibilità di cura.

Attualmente gli scienziati stanno cercando di capire quali siano le persone maggiormente esposte al rischio di cancro e di quale tipo, cercando di capire anche la possibile influenza di cause esterne.

Lo screening è fondamentale per andare alla ricerca di una eventuale possibilità di avere il cancro. Si tratta di un'offerta dello Stato alla popolazione italiana con il maggior rischio per l’età, al fine di fare diagnosi precoce o prevenzione secondaria

Non è possibile, al momento, evitare la nascita della neoplasia in quanto non si conoscono le cause. La prevenzione secondaria fatta con lo screening può evidenziare un tumore il prima possibile dopo la sua nascita.

Il medico non può prescrivere lo screening. Questo, infatti, viene eseguito a tutte le donne di una determinata fascia di età (che generalmente è compresa tra i 50 e i 79 anni, ma può variare in alcune Regioni) su invito della ASL. Non necessita di impegnativa.

Se lo screening risulta positivo, allora si dovranno fare test ulteriori per capire se il cancro è presente oppure no. Questi test più specifici sono detti test diagnostici. 

Tumore al seno: i fattori di rischio

Il cancro al seno è un tumore maligno che colpisce le ghiandole mammarie.

Tale cancro si manifesta come una crescita abnorme del tessuto mammario a causa di cellule che non rispondono più correttamente ai segnali inviati dal nostro organismo. Queste cellule, quindi, alterano l’intero corretto funzionamento dell’organo colpito e, con il passare del tempo, dell’intero organismo.

Il cancro al seno, se non preventivamente diagnosticato, può non essere curabile e condurre alla morte anche in breve periodo. Esistono dei fattori di rischio, oltre a quelli genetici, che possono portare al cancro della mammella.

Tra i fattori di rischio troviamo:

  • storia familiare;
  • precedente tumore al seno;
  • assunzione di alcool;
  • eccessiva esposizione agli estrogeni;
  • assunzione di ormoni;
  • assunzione di contraccettivi orali;
  • obesità;
  • esposizione alle radiazioni.
Attualmente, però, vi è solo la prova che esistono fattori genetici per cui sussiste un rischio di predisposizione familiare che fa sì che parenti di primo grado comportino un rischio maggiore di avere il cancro. 

Che esame di screening fare

Gli esami che possono essere utili per fare una diagnosi precoce di tumore alla mammella sono:

  • mammografia: esame radiologico;
  • tomosintesi: mammografia dimensionale;
  • ecografia: esame con utrasuoni;
  • risonanza magnetica: solo su indicazione, dopo mammografia o per mammelle con protesi;
  • citologia: prelievo di cellule;
  • microistologia: prelievo di frustoli per esame istologico;
  • esame clinico: si tratta di un esame eseguito da un medico (senologo).

Rischi degli screening mammografico

Eseguire un esame medico porta sempre con sé dei rischi, che non per forza devono essere rischi per la salute.

Infatti, tra i rischi collegati a questi test troviamo:

  • falsi positivi;
  • falsi negativi;
  • esposizione alle radiazioni (trascurabili al giorno di oggi);
  • mancanza di valutazione degli esami da un senologo.
Rimane comunque molto importante sottoporsi a controlli periodici per escludere e nel caso prevenire qualsiasi forma di cancro. Questo è utile soprattutto quando si entra in una fascia d’età al di sopra dei 40 anni. 
Dr. Paolo Madeyski Medico Chirurgo
Dr. Paolo Madeyski
chirurgo generalesenologo

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