Cos'è un parto gemellare?
Un
parto gemellare consiste nella nascita di due o più neonati (parto bigemino,
parto trigemino, parto quadrigemellare) al termine di una
gravidanza gemellare (o gestazione multipla) e può essere eseguito in diversi modi, in base non solo alla
posizione dei feti prima della nascita, ma anche alle condizioni generali della salute della madre e allo sviluppo della
gravidanza.
Generalmente, si decide di eseguire un
parto cesareo per
limitare il rischio di complicazioni durante la nascita, nonostante molte mamme diano alla luce i gemelli con il
parto naturale, senza problemi.
In caso di gemelli: parto naturale o parto cesareo?
In genere, un parto bigemino non comporta particolari problemi e di solito si opta per un
parto naturale. Ci sono però condizioni che possono far preferire il
parto cesareo.
In caso di
gravidanza gemellare, è innanzitutto necessario farsi seguire costantemente da un medico specializzato, per constatare tutti gli sviluppi dei
feti e sottoporsi a numerose visite, per avere la certezza che la gravidanza stia procedendo bene. Inoltre, si consiglia di
programmare il parto in ospedale, in quanto i
gemelli tendono a nascere prematuri, all’incirca intorno alla 37° settimana, a causa dello spazio ridotto per più di un feto. Inoltre, il parto gemellare generalmente viene indotto per evitare l’interruzione della crescita dei gemelli.
Sebbene il parto gemellare sia molto simile alla nascita di un unico feto, le donne che aspettano gemelli possono soffrire di
maggiori
dolori viscerali durante il parto stesso, a causa della
contrazione dell’
utero in associazione alla pressione dei feti. Ecco perché quando si tratta di parto gemellare si somministra alla donna un’
anestesia, nota come
epidurale, che facilita la concentrazione sul parto e la nascita dei bambini.
Un altro problema a cui potrebbe andare incontro la madre è l’
emorragia post-parto, solitamente più elevata dopo i parti gemellari per la grandezza dell’utero. Questa situazione può essere facilmente risolta in ospedale, somministrando
ossitocina, per stimolare la contrazione dell’utero e il blocco dell’emorragia.
Ci sono delle situazioni particolari che possono portare il medico a indurre il parto e a scegliere di intervenire chirurgicamente tramite parto cesareo:
- uno dei due gemelli o entrambi non sono in posizione cefalica, con la testa rivolta verso il basso o sono in posizione podalica;
-
placenta previa, cioè posta davanti al collo dell’utero, con gravi conseguenze sia per la partoriente che per il bambino, prima della dilatazione;
- ritardo o interruzione della crescita di uno o di tutti i bambini,
- uno dei bambini presenta il 25% del peso in meno rispetto al fratellino;
- sindrome di trasfusione feto-fetale, tipica dei gemelli omozigoti, che prevede l’alimentazione di uno dei due gemelli a scapito dell’altro.
È necessaria un’ultima accortezza dopo il parto, ossia il
contatto immediato tra madre e bambini. Generalmente, si tenterà di iniziare subito l’
allattamento, perché:
- stimola la produzione di ossitocina, che favorisce la contrazione uterina, limitando il rischio di emorragia;
- crea il rapporto di simbiosi tra madre e figli, fondamentale anche da un punto di vista emotivo;
- limita l’insorgenza di allergie nei bambini, attraverso il latte materno, ricchissimo di batteri buoni.
Quali tipi di gemelli possono nascere?
La
gestazione multipla può essere
dizigote o
monozigote.
La
gestazione dizigote è quella che appartiene ai
gemelli diversi ed è caratterizzata dalla fecondazione di due o più ovuli nell’utero. Ogni
embrione è racchiuso in un
sacco amniotico a parte con
placenta. In questo caso, si avrà la nascita di
gemelli eterozigoti (o
gemelli dizigoti).
La
gestazione monozigote, invece, riguarda i
gemelli identici: inizia con la fecondazione di un singolo ovulo che, in fase di sviluppo, dà origine a più di un embrione. In questi casi, nascono gemelli omozigoti, detti anche gemelli monozigoti, che saranno uguali tra loro, avendo lo stesso corredo genetico, ovvero, condividendo lo stesso
DNA. Gli embrioni si sviluppano in due sacchi amniotici, ma la placenta è condivisa.
Quali sono le cause di una gravidanza gemellare?
Una
gravidanza gemellare può avere diverse
cause. Per esempio, gioca un ruolo fondamentale la genetica e quindi la
predisposizione ereditaria. Tuttavia, bisogna considerare anche:
- età della donna in gravidanza;
- eventuali gestazioni precedenti;
- etnia, per esempio le donne afroamericane sono più soggette alle gravidanze gemellari.
Inoltre, i trattamenti per la fertilità, cioè quelli che mirano ad aumentare le possibilità di fecondazione, tendono ad aumentare le nascite gemellari. Tali trattamenti sono i principali responsabili del parto trigemino e parto quadrigemellare. Essi prevedono:
-
stimolanti dell’ovulazione, che fanno rilasciare più ovuli aumentando la possibilità di una fecondazione multipla;
-
riproduzione assistita, che impianta nella donna diversi ovuli già fecondati, in questo modo, si ha più probabilità che almeno un ovulo attecchisca nell’utero, per poi diventare embrione.
Quando e come si scopre di aspettare dei gemelli?
Una
gravidanza gemellare presenta inizialmente gli stessi
sintomi di una gravidanza normale. Tuttavia, con il passare delle settimane dal concepimento, si potrebbero notare alcuni segni caratteristici, quali:
- maggiore aumento del peso, rispetto a quello previsto, nei primi tre mesi di gravidanza;
- dimensioni uterine più grandi del normale;
- livelli ormonali più alti.
Infine, la certezza di aspettare gemelli sarà confermata dall’
ecografia, che mostrerà la presenza di più di un feto all’interno dell’utero, in concomitanza con la presenza di più battiti cardiaci.
L'ecografia, inoltre, fornirà il primo segnale di allarme in caso di trasfusione feto-fetale, evidenziando la rallentata crescita di uno dei due gemelli, e ciò va attentamente monitorato, dato che è una situazione pericolosa per entrambi i feti.