La coprofilia risulta particolarmente diffusa nelle pratiche fetish e BDSM, infatti in queste pratiche è usuale utilizzare la defecazione come oggetto di giochi erotici.
In alcuni casi, la coprofilia evolve in coprofagia (mangiare le feci) e rendere la defecazione un oggetto da adorare. Tutto questo accade nelle pratiche relazionali che sono basate sul sadismo e sul sadomachismo come simbolo di dominazione. Infatti, defecare sul proprio partner implica una sottomissione e una umiliazione. Questa pratica è anche conosciuta con il nome “scat”.
La coprofilia, tralasciando i giudizi di natura morale, può avere delle conseguenze legate all’igiene. Infatti, nelle feci sono contenuti numerosi batteri e virus e la loro ingestione potrebbe causare gravi danni alla salute. La pratica della coprofagia comporta seri rischi per chi ingerisce poiché le feci sono un veicolo per numerosi agenti patogeni. Al contrario, il pissing (la pratica secondo la quale si ingerisce urina), non presenta rischi di questo genere. Va sottolineato che in casi di presenza di epatite le feci sono il principale veicolo di trasmissione.
Per quanto riguarda il virus HIV (responsabile dell’AIDS) non vi sono rischi poiché in assenza di sangue questo non si trasmette.
La coprofilia e la coprofagia le ritroviamo in numerose produzioni pornografiche d’autore e non. Ad esempio, troviamo numerose scene di coprofagia in Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini. Oppure, altre scene simili si trovano in La grande abbuffata.