Cosa sono gli antidiarroici?
Gli
antidiarroici sono farmaci utilizzati per il trattamento della
diarrea, ovvero quel disturbo della defecazione caratterizzato dall’evacuazione urgente di feci di consistenza semiliquida o liquida.
Dal momento che la diarrea è un sintomo, non una patologia, alla sua comparsa occorre riconoscerne la causa, in modo da poter instaurare una terapia mirata.
Quali sono gli antidiarroici?
Gli antidiarroici sono inibitori della motilità intestinale, che agiscono rallentando i movimenti intestinali (peristalsi).
Si tratta di farmaci che hanno
principi attivi di origine oppioide, quali:
- la loperamide
- il difenossilato
Quali sono gli effetti collaterali degli antidiarroici della motilità intestinale?
Gli effetti collaterali degli inibitori della peristalsi intestinali possono essere i seguenti:
- stitichezza
- flatulenza
- cefalea
- nausea
- vomito
- astenia (affaticamento)
- disturbi digestivi
Per gli inibitori della secrezione intestinale, come l’acetorfano, che viene utilizzato soprattutto nel trattamento della diarrea nei bambini di età superiore a tre mesi, i principali effetti collaterali che possono insorgere al loro impiego sono rappresentati da reazioni allergiche nei soggetti sensibili.
Vi sono poi i probiotici, ovvero i microorganismi antidiarroici, che vengono impiegati nel trattamento della diarrea nei bambini e nel ripristinare la flora batterica intestinale come ad esempio nei casi in cui sia stata compromessa da terapie prolungate a base di antibiotici.
Questi medicinali sono generalmente ben tollerati e non provocano particolari effetti collaterali, anche se in soggetti sensibili possono determinare manifestazioni allergiche.
Quali precauzioni utilizzare durante uno stato diarroico?
La
disidratazione è l’effetto secondario più temuto negli stati diarroici, pertanto è necessario reintegrare adeguatamente gli elettroliti ed i liquidi persi con le evacuazioni per via orale o, nei casi più gravi, per via endovenosa.
In ogni caso in cui si manifesti uno stato diarroico è necessario rivolgersi al proprio medico curante.