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Dopo quanto tempo si vede fisicamente una frattura allo sterno?

Salve, 
mio figlio, che ha 8 anni, ieri si è fatto male allo sterno con il manubrio della bicicletta, non riusciva a respirare. Siamo andati in pronto soccorso, ha fatto i raggi, hanno detto che non ci sono fratture e siamo tornati a casa. Ha pianto tutta la notte perché fa fatica a muoversi per i dolori e non riesce a respirare bene con la bocca e ad ingoiare. Bisogna fare altri accertamenti? Hanno detto che se tra qualche giorno ha ancora dolori, di riportarlo perché se c'è una frattura non si vede subito. Può esserci liquido? Con i raggi si sarebbe visto? Sono passati 2 giorni e ancora non riesce a muoversi. 

Grazie in anticipo

Risposta

Salve,
le fratture dello sterno restano di difficile diagnosi, per la sovrapposizione di altri segmenti anatomici, ancora di più, nell'infanzia, per la persistenza di zone dello sterno ancora non ossificate e quindi non riconoscibili all'indagine radiografica.

Comunque, ammesso anche che abbia avuto una frattura dello sterno, questa sarebbe di entità minima, una frattura a legno verde.

In assenza di danni ai polmoni, con secondario deficit respiratorio, queste fratture non sono soggette ad un trattamento specifico, limitandosi all'uso di analgesici.

Il dolore comincia a migliorare dopo le 48 ore, in maniera progressiva; quindi, i sintomi che ancora il bimbo accusa sono normali.

Potrai aiutarlo con qualche supposta di Tachipirina.

Un eventuale danno ai polmoni o alla pleura è visibile all'esame radiologico.

È possibile riconoscere una frattura, misconosciuta in urgenza, ripetendo l'indagine dopo un paio di settimane, tempo necessario a rendere più visibile la linea di frattura per fisiologici fenomeni di riassorbimento dell'osso in sede peri-lesionale e per iniziale formazione del callo osseo riparativo.

Nel caso di tuo figlio, sarebbe da evitare per due motivi:
  1. passate 2 settimane, il bimbo non dovrebbe quasi più accusare dolore e comunque non modificherebbe le cure in atto
  2. si aggiungerebbe un danno iatrogeno, legato alla somministrazione di ulteriori radiazioni ionizzanti, come detto non migliorative per le cure, a cui i bambini sono esposti in percentuale 10 volte più degli adulti.

Nel caso di tuo figlio, quindi, nel dubbio che oltre al dolore vi sia una vera insufficienza respiratoria, portalo dal pediatra che, auscultandolo col fonendoscopio, potrà risolvere le vostre incertezze. 

Saluti
Risposta a cura di
Dr. Enrico Pelilli Medico Chirurgo
Dr. Enrico Pelilli
ortopedico
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