Buongiorno,
è giusto che il nonno si preoccupi del nipote e che surroghi l'ansia dei genitori; ma la storia è complessa e non si risolve con una frase tranquillizzante: crescendo passerà tutto.
Non è detto, dipende.
Dipende dalla familiarità (quali, quanti e quanto miopi in famiglia?).
Dipende dall'evoluzione della refrazione (a che età la prima visita e le prime lenti? Prescritte in cicloplegia, pupille dilatate con gocce ovviamente? quali variazioni nel tempo?).
Dipende dallo sviluppo della visione (acuità visiva monoculare e binoculare, senso stereoscopico, fusione ed ampiezza fusiva, corrispondenza retinica, motilità oculare estrinseca e capacità di convergenza).
Dipende dall'angolo di deviazione: sembra di capire si tratti di exotropia intermittente.
Fatta la diagnosi, i trattamenti sono codificati: lenti a tempiale (anche di potere diverso dalla refrazione attuale, per stimolare l'accomodazione/convergenza); esercizi ortottici domiciliari di convergenza ed assistiti di fusione, eventuale stimolazione dell'acuità visiva centrale con labirinti di Weiss e/o Nintendo (tra le tante negatività, la play-station ha il pregio di essere talmente accattivante per i nativi digitali da convincerli a praticare esercizi utili per la stimolazione funzionale, anche indossando eventuali occlusori, liberando madri e nonne dall'obbligo di essere ossessive nel far loro rispettare le indicazioni dell'oculista e dell'ortottista), talora uso di collirio parasimpaticomimetico per stimolare l'accomodazione.
Per ultimo, ed in ben altra età, almeno adolescenziale, l'eventuale chirurgia muscolare, se necessaria; ma questa, e ti ripeto, non frequentemente necessaria, avrà significato e miglior risultato se sarà stata preceduta da una corretta assistenza riabilitativa ortottica del tuo cucciolo negli anni dello sviluppo infantile della visione.
Un saluto