Può rivelarsi utile l'impacco di argilla verde sulla tiroide per far scomparire i noduli?
Sono una donna di 54 anni, sono affetta da una patologia alla tiroide diagnosticata da un endocrinologo come morbo di Basedow; i valori del t3 e del t4 sono ancora nei limiti alti dell'intervallo, ma il problema per cui desidererei consigli sono i noduli che la mia toroide ha formato da anni, in particolare quello solido al lobo sinistro che è cresciuto ed è di 5 cm. L'unico rimedio che sto adottando su un consiglio di un erborista è l'applicazione di un impacco di argilla verde sulla tiroide per 2 ore, tutti i giorni. Può essere utile per far regredire i noduli? Non assumo farmaci e sono in menopausa da 15 mesi. Grazie per la risposta.
Risposta
Conosco benissimo il problema, ti giro quello che è un articolo che parla del disturbo da te subito.
"Il morbo di Basedow-Graves è una patologia autoimmune stimolante che genera un'iper-produzione di ormoni tiroidei. La terapia specifica in questo caso è medica, la terapia chirurgica è sempre l’ultima ratio. I farmaci vanno a bloccare i principali enzimi di sintesi, tra cui soprattutto l’enzima tireoperossidasi che assembla tirosina (un amminoacido) e iodio per creare gli ormoni tiroidei.
Nel morbo di Basedow-Graves, quando la risposta ai farmaci è buona, ha di solito effetti nell’immediato. Se però la terapia non funziona e si protrae a lungo, si può avere un'alterazione anche importante dei valori ematici di laboratorio per tossicità al fegato e si preferisce optare allora per la tiroidectomia, che di solito si effettua solo nei casi di tumore.
In questi casi, per evitare questo intervento chirurgico, è possibile effettuare un trattamento laser su guida ecografica.
I farmaci per l’ipertiroidismo quindi, a differenza di quanto accade nell’ipotiroidismo, sono farmaci veri e propri con determinati possibili effetti collaterali. Per questo, si compiono costanti esami di laboratorio, soprattutto a livello epatico, anche perché in tanti pazienti si riscontra un aumento delle transaminasi entro i primi 2 anni, quindi occorre monitorare.
Questo non accade nell’ipotiroidismo, anch'esso di eziopatogenesi autoimmune, come nel caso della tiroidite di Hashimoto. L’ipotiroidismo infatti viene trattato semplicemente somministrando l’ormone tiroideo nella dose mancante, evitando così possibili effetti collaterali da sovradosaggio.
Molto frequentemente, questo tipo di tiroidite emerge dopo qualche stress importante, ad esempio dopo la perdita di una persona cara o dopo traumi psicologici più o meno rilevanti, comunque a seguito di situazioni di stress. Le forme di difesa dell’organismo calano e cala così anche il controllo sulle forme precliniche, scatenandone la manifestazione vera e propria.
In caso di sospetta infertilità femminile, si va subito a pensare a problemi a carico di ovaie o utero, mentre si trascura la possibilità che si tratti di tiroide, di un TSH (Thyroid-stimulating hormone, ovvero l’ormone tireotropo secreto dalle cellule dell’ipofisi anteriore) troppo alto che causa un rallentamento del metabolismo, per cui diventa difficile rimanere incinta.
I noduli sono processi molto dinamici. Quando alla tiroide manca lo iodio per creare la giusta quota ormoni che serve, si creano lacune che diventano noduli; possono esser solidi oppure misti (con componente liquida, versamenti emorragici). È possibile che a volte le cisti si riassorbano da sole o che il nodulo di maggiore volume vada incontro a un processo autonomo dinamico di disfacimento. Anche le caratteristiche dei noduli solidi possono cambiare; in una storia ecografica di nodulo tiroideo di cui è stata verificata la natura benigna con ago aspirato, è molto probabile che questa natura non cambi.
È comunque possibile che le caratteristiche del nodulo si modifichino, che si creino calcificazioni, variazioni morfologiche ed ecografiche. Nel dubbio, quando si nota un qualsiasi cambiamento in questo senso o anche un incremento del 30% delle dimensioni, meglio ricorrere all’ago aspirato, perché è l’unico esame che ci fa conoscere con certezza la natura del nodulo.
Molti dei prodotti anticellulite in commercio andrebbero sempre visti con una certa diffidenza, va prima valutata la composizione del farmaco, perché di fatto, anche se sono in vendita senza prescrizione, agiscono a livello del corpo in maniera considerevole. Sono composti di solito da alghe marine che contengono molto iodio; applicando troppo spesso questi prodotti la pelle, che ha una sua vitalità, assorbe lo iodio e questo iodio in eccesso può andare a disturbare la funzione tiroidea. Se assumiamo troppo iodio, la funzione della nostra tiroide viene abbassata in proporzione allo iodio che abbiamo introdotto e da ciò si crea una situazione di ipotiroidismo. Si parla in questi casi di ipotiroidismo iatrogeno. La stessa fenomenologia si ha con un farmaco usato per le aritmie, l’Amiodarone, che ha una grossa carica di iodio ed è molto facile che abbia un impatto sulla tiroide.
Evitare stress può sicuramente ritardare i sintomi della malattia." Grazie della fiducia riposta.
Buona serata
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