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Come trattare esofagite da reflusso con ernia iatale?

Buongiorno, vorrei avere informazioni in merito all'esofagite da reflusso con ernia iatale, di che cosa si tratta?

Risposta

L’esofagite da reflusso è un’infiammazione che coinvolge in genere la parte finale dell’esofago che può essere facilmente diagnosticata mediante una gastroscopia.

È dovuta al reflusso gastroesofageo (o reflusso gastrico), condizione patologica caratterizzata da una disfunzione del cardias, ovvero di quella valvola muscolare (chiamata sfintere esofageo inferiore) che normalmente impedisce al contenuto dello stomaco di risalire (refluire) in esofago.

L’ernia iatale (da scivolamento) è una protrusione anomala di una parte dello stomaco attraverso il diaframma, un muscolo piatto che separa la cavità toracica dall’addome.

Le due condizioni spesso coesistono, sebbene sia improprio considerarle ambedue necessarie per lo sviluppo di una malattia da reflusso gastroesofageo.

Il sintomo più tipico dell’esofagite è il “bruciore di stomaco” (dolore urente in sede retrosternale ed epigastrica).

L’ernia iatale in genere non produce sintomi. A volte possono esserci gonfiore e sensazione di pienezza postprandiale.

Altri sintomi della malattia da reflusso sono di tipo respiratorio quali tosse secca, faringodinia (dolore alla gola), disfonia (alterazione nel timbro della voce), dovuti all’irritazione prodotta dall’acido sulla mucosa delle prime vie aeree respiratorie.

La diagnosi si basa sui sintomi, sulla gastroscopia e talora sulla radiografia dell’esofago e dello stomaco.

Il trattamento prevede l’adozione delle seguenti misure:
  • tenere sollevata la testiera del letto durante il sonno
  • consumare pasti piccoli e frequenti
  • dimagrire se si è in sovrappeso
  • smettere di fumare 
  • non sdraiarsi dopo aver mangiato 
  • evitare abiti stretti in vita 
  • evitare bevande acide come succo d’arancia, bibite gassate, vino, birra, superalcolici e caffè
  • evitare cibi grassi, piccanti e speziati
  • assumere sotto controllo medico antiacidi e/o farmaci che riducono la produzione di acido gastrico. 

In caso di insuccesso della terapia medica, si può ricorrere ad un intervento chirurgico che può essere eseguito in laparoscopia (senza cioè aprire l’addome).
Risposta a cura di
Dr. Francesco Perri Medico Chirurgo
Dr. Francesco Perri
specialista in Endoscopiagastroenterologo
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