Mi piacerebbe comprendere meglio cosa intendi per autostima. Per me, autostima non significa guardarsi allo specchio e dire “sono forte, sono bravo, ce la posso fare”. Per cui, consigli come “tira fuori le tue risorse”, “fatti forza, sorridi e riprendi in mano la tua vita”, li considero una specie di tentativo di addestramento, simile a quello che si fa con i cani.
È impensabile aumentare la propria forza dandosi ordini da soli, tentando di addomesticare sè stessi. Se trattiamo noi stessi come un cagnolino, come possiamo arrivare a stimarci di più?
Per me, autostima è riuscire ad essere ciò che si è, proseguendo il proprio cammino, accettando la solitudine, incontrando conflitti, sostenendo lotte, perdendole, a volte, affrontando l’imprevisto senza troppi timori, eliminando il giudizio su noi stessi (e sugli altri), smettendo di voler correggere i nostri punti deboli, accettandoli.
Credo che una delle cose più importanti per ritrovare la propria autostima sia iniziare a sciogliere il legame che abbiamo creato fra il nostro malessere e le sue cause esterne. Se rimaniamo chiusi in una situazione pensando alla soluzione, non ce la faremo mai ad uscirne.
Dentro di noi invece esiste una forza creativa che ha soluzioni che il nostro pensiero non può neanche immaginare. Io invito sempre i miei pazienti a trasformare la situazione in cui si sentono costretti, in un’immagine e da quell’immagine che viene a trovarli iniziamo un percorso di scoperta dove non ci sono soluzioni da quattro soldi, ma si aprono strade.
James Hillman, uno dei massimi allievi di Jung, chiamava il pensare per immagini “fare anima”. A volte, la vita ci mette davanti a certe situazioni perché siamo pronti a viverle e ci sono necessarie per crescere.
Ti consiglio di rivolgerti ad un professionista che possa aiutarti a sciogliere i tuoi nodi e a “fare anima”. Sarà un viaggio bellissimo.