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Come trattare un'ansia che toglie il respiro?

Buongiorno, sono un uomo di 36 anni che presenta quasi costantemente da 3 anni e mezzo dispepsia (nausea, eruttazione con sensazione di arrivare al vomito che mi mette molta ansia e in quei momenti le eruttazioni sono moltissime) e sensazione di astenia anche da fermo, quest'ultima da 4 anni. Tre anni e mezzo fa, avevo svolto esami ematici (tutti nella norma tranne per gamma-gt 10 punti sopra e colesterolo 280). Dopo 7 mesi da i primi esami, mi reco in ps per crisi di nausea e molta ansia, esami del sangue, ecografia, tutto negativo. Faccio la gastroscopia e da questa, dopo l'esame istologico, si desume una gastrite inattiva antrale. Per il gastroenterologo è tutto ok il mio stomaco sta bene. Per sicurezza mi dicono che sarebbe meglio fare un'ecografia meno fast rispetto a quella del ps, quindi ne prenoto un'altra da un privato, negativa tranne un angioma di 6 mm sul fegato. Per il resto tutto ok. Permangono i sintomi quotidianamente fino a farmi vivere veramente poco (uscite più che dimezzate, paura di stare male e attacchi di "stomaco" quando meno me lo aspetto praticamente sempre), rimango bloccato, ho paura di affrontare un altro esame perché la paura di una malattia mortale è totalizzante. Arrivo stando così fino ad inizio di quest'anno, prenoto un'ecografia all'addome completa. L'unica segnalazione la riconferma dell'angioma sempre delle stesse dimensioni di 3 anni fa. Cosa devo pensare? Continuo a stare male e la paura di una malattia vista la portata dei sintomi non mi abbandona. Ringrazio anticipatamente.

Risposta

Caro signore,
dato che hai escluso tutte le cause organiche e che, laddove avessi avuto una diagnosi immagino avresti curato adeguatamente, mi permetto di suggerirti di fare altrettanto con questi sintomi aspecifici.
Una consultazione e, se ritenuto utile da chi fa la valutazione, una psicoterapia adeguata (con un supporto farmacologico se opportuno) ti aiuterebbero a ritrovare un equilibrio e ad avere la serenità che permette di vivere l'oggi senza che la paura per il domani derubi il tempo del quotidiano. 
Non scoraggiarti, il lavoro con persone che temono continuamente di poter morire per qualche malattia (improvvisa o preannunciata) mi ha dato la possibilità di vedere come con calma e accoglimento quei segni del corpo che paiono inspiegabili diventino sintomi che possono spiegare il loro senso nell'economia psichica della persona. 
Forse bisogna solo cambiare lo sguardo per trovare le cause del suo malessere. 
In bocca al lupo
Risposta a cura di
Giovanna Tatti Psicologo
Giovanna Tatti
psicologopsicoterapeuta
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