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Come può arginare l'ansia un uomo di 50 anni?

Salve, ho 50 anni e a metà maggio di quest'anno ho patito un ima con immediato intervento in coronarografia radiale ed angioplastica con 5 stent, operazione riuscita brillantemente. Alla fine di agosto, è morta mia madre e a settembre per rendere una testimonianza in tribunale come parte lesa, ho accusato nuovamente dolori al torace, torpore agli arti inferiori, difficoltà respiratoria con diagnosi di crisi di panico. Sono stato ricoverato in cardiologia dove è stata riscontrata una nuova sofferenza cardiaca senza ulteriori postumi, alla luce degli esami degli enzimi, ecg e nuova coronarografia, con l'unico consiglio di continuare la terapia farmacologica ed avere supporto psicoterapeutico per stati ansiosi dovuti a fattori di forte stress. Sono rientrato al lavoro da circa un mese, chiedendo di non svolgere più turnazioni e cambiare tipologia di lavoro e quest'oggi, scoprendo di avere nuovamente degli orari di lavoro non lineari, ho accusato nuovamente sintomi di respirazione affannosa, angina pectoris, giramenti di testa e pesantezza alle gambe, recatomi dal medico di base si è riscontrata p.a. di 190/100 con diagnosi di "picco ipertensivo" e somministrazione di Lexotan, la prescrizione di riposo ed il consiglio di "non arrabbiarmi". Ora la situazione è stabilizzata con pressione e frequenza nella norma, mentre persiste il fastidio al petto, questo mi lascia interdetto se recarmi al pronto soccorso in osservazione o chiedere un consulto a quali specialisti. Utilizzo: Pantorc, Cardicor, Norvasc, Triatec, Cardioaspirina, Olevia, Cholecomb, Efient e seguo una dieta varia e povera di sodio, cercando di fare lunghe passeggiate. Grato dell'attenzione alle mia condizione, porgo cordiali saluti.

Risposta

Buonasera,

avendo effettuato tutte le indagini e terapie del caso per fugare o curare ogni dubbio a carico del cuore, sarà utile rivolgersi ad uno psicologo per ogni ulteriore sostegno di tipo emotivo che questo momento di vita sembra meritare.

Gli eventi di vita che citi sono infatti traumatici e necessitano di tempo e spazio per essere elaborati. La farmacologia, come puoi osservare, non arriva a coprire il flusso di pensieri e impulsi emotivi, sebbene eventualmente tu possa rivolgerti allo specialista per una terapia specifica per i sintomi di panico

Risposta a cura di
Dr.ssa Susanna Elena Violanti Psicologo
Dr.ssa Susanna Elena Violanti
psicologopsicoterapeuta
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