Troppe cattive notizie online? Come difendersi (ed evitare) il doomscrolling

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 01 Febbraio, 2021

Notizie negative effetti

Negli ultimi tempi, in particolar modo sui social network e tra i media americani, si è fatto strada il termine doomscrolling. Con questo termine si fa riferimento allo “scrolling”, ovvero al rapido scorrere tra le notizie negative e catastrofiche che leggiamo quotidianamente online, attraverso lo schermo dei nostri smartphone o computer. 

Questo fenomeno si è amplificato oltre misura a causa del notevole aumento del tempo che ciascuno di noi passa davanti a uno schermo. I ripetuti lockdown e le varie restrizioni che ci hanno costretti in casa e privati delle consuete opportunità di svago, hanno infatti facilitato l’uso e, purtroppo, in alcuni casi l’abuso, di smartphone e PC. 

Da quando ci svegliamo al mattino fino al momento di andare a dormire, essendo perennemente connessi, siamo anche più vulnerabili alle notizie, in particolar modo a quelle “cattive” che, ultimamente, riguardano per lo più dati e statistiche sull’andamento della pandemia, il numero giornaliero dei casi positivi, le perdite umane ed economiche e le limitazioni che il virus ha imposto sulla vita quotidiana, notizie che purtroppo possono avere delle conseguenze anche molto negative sul nostro umore e sulla nostra salute psichica.  

Leggere notizie cattive: le conseguenze sulla psiche 

L’ultimo anno è stato contraddistinto, e lo è tuttora, da una massiccia copertura mediatica sull’andamento della pandemia, da notizie ed eventi drammatici accessibili in ogni momento e da ogni luogo. 

Tutta questa mole di cattive notizie però può avere un impatto anche molto negativo sulla nostra psiche, in quanto notizie del genere non fanno altro amplificare sentimenti ed emozioni di sfiducia, perdita e sconfitta che alimentano ansia e stress, fino a poter sfociare in veri e propri episodi depressivi o di panico

Pur essendoci notizie positive e incoraggianti ogni giorno, dobbiamo considerare anche il fatto che il cervello umano tende a trascurare le notizie positive, enfatizzando invece quelle negative e a ricordarle in maniera più vivida, in quanto elicitano emozioni e sentimenti forti, quali paura e ansia, che lasciano una traccia più duratura nella nostra memoria, facendocene avvertire in misura maggiore il peso.

Perché sentiamo il bisogno di un continuo aggiornamento di notizie 

Mai come in quest’ultimo periodo è facile sentirsi sopraffatti da un senso di instabilità, incertezza e vulnerabilità che ci porta di contrasto a voler ristabilire un certo grado di controllo sul nostro vissuto. 

In questo senso informarsi, ricercare attivamente o scorrere passivamente notizie su giornali, riviste, siti internet e social media ci aiuta in un primo momento a placare l’ansia derivante da questa indeterminatezza da cui sentiamo istintivamente la necessità di proteggerci. Allo stesso tempo, però, questa sete di informazioni ci costringe in un circolo vizioso di negatività che invece di placare alimenta ancora di più le nostre angosce.

Come uscire dal circolo di negatività e proteggerci

Per proteggerci dalle conseguenze negative del doomscrolling, un consiglio pratico da seguire è quello di iniziare a programmare e controllare l’accesso che abbiamo a queste notizie, quindi pianificare quanto tempo dedicarvi e deciderne anticipatamente le modalità di fruizione. 

Questo vuol dire imparare a ritagliarsi intervalli di tempo prestabiliti nei quali dedicarsi all’informazione, limitare le ore passate davanti allo schermo e controllare la validità delle fonti a cui ci affidiamo, per evitare inutili allarmismi. 

Una volta stabilito un piano però è importante metterlo in pratica e seguirlo affinché possa diventare un’abitudine. Un altro consiglio utile è quello di limitare o bloccare determinati account o profili che generano questo tipo di contenuti, grazie ai filtri che alcuni social network mettono a disposizione degli utenti, che ci offrono la possibilità di controllare in maniera più attiva i contenuti a nostra disposizione.

Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Redazione Pazienti
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Un madre consola il figlio
Il Covid ha fatto invecchiare più velocemente il cervello dei giovani

I vari lockdown dovuti al covid hanno causato un invecchiamento precoce del cervello degli adolescenti: scopri qui l'approfondimento dello studio.