Hikikomori: casi di isolamento sociale triplicati in Italia

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 29 Gennaio, 2025

Un ragazzo da solo seduto su un muretto

Uno studio pubblicato su Scientific Reports ha indagato i fattori scatenanti del fenomeno degli “hikikomori” – persone che hanno scelto di limitare o ridurre la propria vita sociale, isolandosi e autoescludendosi dal contatto con altre persone.

I risultati hanno sottolineato come tale fenomeno, nel nostro paese, sia in crescita rispetto agli anni pre-Covid.

Vediamo un approfondimento.

I numeri dello studio

L’ultima indagine sugli hikikomori ha evidenziato un netto calo delle abitudini adolescenziali nel trascorrere tempo libero con gli amici: i casi di isolamento sociale sono triplicati nel giro di 3 anni – passando dal 15 al 39,4%.

Lo studio ha preso in esame campioni di 3.273 e 4.288 individui con un’età compresa tra i 14 e i 19 anni, presi da due analisi trasversali condotte dal 2019 al 2022 di scuole pubbliche secondarie di secondo grado.

Sono stati, quindi, identificati tre profili di adolescenti:

  • farfalle sociali: adolescenti che mostrano un alto livello di interazione sociale;
  • amico-centrici: persone che danno priorità alle interazioni sociali, con incontri di persona;
  • lupi solitari: individui che trascorrono prevalentemente il loro tempo libero da soli.

All’interno di quest’ultimo gruppo, è stato individuata una sottosezione maggiormente cresciuta dopo la pandemia: si è passati, infatti, dal 5,6% del 2019 al 9,7% del 2022.

Il fenomeno appare più diffuso tra le ragazze (anche se di poco), ma riguarda entrambi i sessi e non mostra differenze significative in base a regione, tipologia di scuola frequentata o background socio-culturale ed economico familiare.

Si registra, poi, un calo del 14% nelle abitudini di passare il tempo libero con gli amici e del 6% di passarlo con i genitori – di contro, si alza la percentuale di chi interagisce con i conoscenti online (+9,7%) e di chi resta connesso da solo (5,7%),

Anche i casi di uscite con gli amici due o più volte a settimana sono calati del 7,7% dal 2019 al 2022 (ma aumentano del 4% le uscite singole settimanali e della stessa percentuale chi non li incontra mai).

Il gruppo delle farfalle sociali, poi, è passato dal 35,2% al 38,5%, mentre quello amico-centrico è sceso dal 49% al 22% – sempre prendendo come base il periodo 2019/2022.

Le cause del fenomeno

Secondo gli autori dello studio, le interazioni sociali si sono notevolmente modificate dopo la pandemia da COVID-19 – che ha facilitato la trasposizione delle interazioni sociali dall’approccio fisico a quello online.

L’iperconnessione ha un ruolo cruciale nel processo distruttivo nelle interazioni adolescenziali ed è la principale causa di isolamento e di ideazioni suicidarie tra i giovani.

Tutti questi fattori non fanno altro che abbassare l’autostima dei ragazzi, favorendo un senso di inadeguatezza. Inoltre, chi si isola di più utilizza meno anche i social, dimostrando come chi ha meno interazioni finisce per isolarsi completamente anche a livello virtuale.

Le caratteristiche comuni dei gruppi di giovani osservati sono: una scarsa qualità nelle relazioni sociali (soprattutto con i genitori), bassa fiducia relazionale (verso familiari e insegnanti), vittimizzazione da cyberbullismo e bullismo, iperconnessione ai social media, scarsa partecipazione a attività sportive extrascolastiche e insoddisfazione per il proprio corpo.

Il gruppo di ricerca porterà avanti l'indagine per chiarire maggiormente i fattori che contribuiscono all'auto-isolamento.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

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