A cura del dr. Riccardo Gobbi – Otorinolaringoiatra, Esperto Otorino EOS-DRS in disturbi respiratori in Sonno – Dirigente Medico ORL Dipartimento Testa e Collo AUSL ROMAGNA – U.O Otorinolaringoiatria e Chirurgia Orale – Ospedale Morgagni-Pierantoni, Forlì.
Le apnee notturne, nell’immaginario collettivo, sono un problema che si manifesta con l’età. Quando si pensa a una persona che russa, ci si immagina un uomo o una donna di mezza età, i cui tessuti palatali non sono più molto tonici.
Tale disturbo, invece, e il rumoreggiare della roncopatia riguardano anche persone più giovani e, ogni tanto, anche i più piccoli, come i bambini e i neonati. Uno studio dimostra che a soffrire di apnea notturna è circa il 5% dei ragazzi italiani (con una percentuale che scende al 2% per i bambini in età pediatrica).
Nonostante la percentuale non sia molto alta, se si pensa appunto alla giovane età dei soggetti colpiti, si capisce come questo sia, comunque, un fenomeno da non sottovalutare.
Come riconoscere un’apnea nei bambini?
Vi sono diversi sintomi osservabili nell’apnea notturna nei bambini. Il tipico rumore del ronfamento (o del russare) definito, scientificamente, “roncopatia” è il primo campanello d’allarme che deve far pensare alla presenza di un’apnea ostruttiva nel sonno.
L’apnea vera e propria consiste nella pausa della respirazione per almeno 10 secondi: in questo lasso di tempo, l’aria non circola normalmente nei polmoni; successivamente segue uno sbuffo, con cui la respirazione riprende il suo corso.
La respirazione ansimante o rumorosa, specie se avviene in posizione supina, può indicare la presenza della patologia. Inoltre, se il bambino dorme spesso a bocca aperta, probabilmente vuol dire che respira male con il naso (dispnea notturna): potreste accorgervi di quest’abitudine anche durante la respirazione diurna.
Potrebbero anche manifestarsi risvegli notturni frequenti o episodi di enuresi (pipì nel letto).
Quali sono le cause dell’apnea notturna nei bambini o i fattori di rischio?
Oltre ai possibili sintomi appena elencati, potreste pensare alle apnee notturne anche se sono presenti alcuni fattori di rischio. Più cause sono compresenti, più è probabile che il problema del vostro bambino riguardi l’apnea:
- Storia familiare. Se qualcuno in famiglia già soffre di questo disturbo, le probabilità che esso si manifesti anche nel bambino sono maggiori.
- Adenoidi o tonsille grosse. Ghiandole di grandi dimensioni possono ostacolare il passaggio dell’aria; esse possono essere causate, a loro volta, da alcune patologie, che le fanno aumentare di volume (anemia falciforme, allergie, reflusso acido, ma anche e soprattutto frequenti infezioni alle vie respiratorie).
- Obesità. Il sovrappeso è uno dei maggiori fattori di rischio, in assoluto, in grandi e piccini.
- Tono muscolare. Anche in un bambino il tono muscolare della gola potrebbe essere non ottimale, specie se coesistono patologie come la distrofia muscolare o la paralisi cerebrale.
- Sindromi genetiche. Malattie come la sindrome di Prader-Willi e la sindrome di Down aumentano le probabilità di incorrere nella condizione delle apnee.
- Anomalie morfologiche. Anomalie nella gola o sul volto (palatoschisi, macroglossia, ecc.) possono causare le apnee.
Conseguenze delle apnee nei bambini
A lungo andare, le apnee possono provocare seri danni nella salute delle persone (e danni ancora più gravi in un organismo più fragile e in trasformazione quale è quello di un bambino).
Circa il 10% dei soggetti in età pediatrica russa sistematicamente: tra questi, appunto, il 2% russa a causa delle apnee notturne.
Tra le prime conseguenze delle apnee notturne nei bambini, si riscontrano:
- Sonnolenza cronica
- Mal di testa costante e più acuto al mattino
- Irritabilità o cambiamento nel carattere
- Iperattività o altri disturbi del comportamento
- Difficoltà a concentrarsi o a mantenere l’attenzione
- Scarso rendimento scolastico
- Stanchezza e affaticamento persistente
Tutto ciò può incidere sulla qualità della vita del bambino e causare anche problemi nella crescita. Le apnee possono anche determinare un aumento della pressione sanguigna, con conseguente e aumentato rischio di incorrere in serie patologie cardiache.
È, dunque, importante diagnosticare il problema tempestivamente, e ricorrere a soluzioni e terapie in grado di intervenire positivamente sulla condizione.
Apnee notturne nei bambini: cosa fare?
Se sospettate che vostro figlio soffra di apnee notturne, non procrastinate inutilmente, con la speranza che il problema si risolva da solo: ciò non solo non accadrà ma, anzi, la condizione tenderà a peggiorare o, come si è visto, a generare complicanze.
Recatevi dunque al più presto da uno specialista, e fate eseguire al piccolo una polisonnografia – un esame indispensabile per la corretta diagnosi delle apnee notturne –; si tratta di uno studio del sonno effettuato in un laboratorio durante la notte: dunque, niente di invasivo né di doloroso.
Nel caso in cui la condizione sia acclarata, sarà facilmente trattabile con una CPAP, una maschera collegata a un compressore che spinge l’aria all’interno dell’organismo durante il sonno. Questo dispositivo, in tutta sicurezza, ripristinerà la corretta respirazione del bambino durante le ore notturne e anche voi genitori, rasserenati, potrete tornare a dormire sonni tranquilli.
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