La rhodiola rosea, nota anche come rodiola o radice artica, è una pianta la cui radice trova ampio utilizzo tra i rimedi naturali.
Infatti la rhodiola è utilizzata in diverse condizioni, nonostante i suoi effetti benefici non siano ancora stati studiati in modo scientifico.
Tale pianta è spesso impiegata per aumentare l’energia, la resistenza, la forza e le capacità mentali. Inoltre, è considerata un adattogeno, nel senso che favorisce l’adattamento del corpo alla resistenza fisica, chimica e allo stress ambientale.
La rhodiola rosea è una pianta nativa delle regioni artiche di Europa, Asia e Alaska ed è proprio per questo motivo che è spesso nota anche con il nome “radice artica”, possedendo un arbusto di circa 35 centimetri che ben si adatta a vivere nelle zone più impervie delle catene montuose ad elevate, ma è possibile trovarla già a 900 metri.
Inoltre, ha alle spalle una lunga storia come erba medicinale in Islanda, Svezia, Francia, Russia e Grecia; infatti, fu menzionata dal medico Dioscoride nel suo trattato medico “De materia medica” nel primo secolo A.C.. Mentre in Cina veniva utilizzata come pianta curativa per diversi disturbi, i Vichinghi la assumevano come integratore dopo aver fatto enormi sforzi fisici.
Infine, la credenza comune in Siberia era che un consumo giornaliero di rhodiola permettesse di vivere fino ad un secolo. Nei tempi antichi, si prestava molta attenzione all’umore vitale delle piante e la rhodiola non faceva eccezione. Infatti, si pensava che la rhodiola fosse talmente potente, da regalarla agli sposi novelli in segno propiziatorio per augurare una progenie sana e forte e per stimolare la libido.
La rhodiola rosea è considerata una pianta adattogena come il ginseng, in quanto favorirebbe la ripresa dell’organismo dopo diversi sforzi psicofisici. Per questo motivo sul mercato esiste la fitorodiola, ossia un integratore di rhodiola rosea naturale.
Oltre alle sue proprietà rinvigorenti, la rodiola è considerata un ottimo antistress naturale, che permette la ripresa da stati psicologici particolarmente faticosi, allontanando il rischio di depressione, grazie all’aumento di serotonina nel sangue.
Inoltre, tale pianta stimola l’attività dei globuli bianchi e favorisce l’azione dei radicali liberi, grazie ai flavonoidi che contiene.
Infine, secondo diverse ricerche, la rhodiola sarebbe in grado di stimolare il metabolismo, avendo un alto potere liposolubile, ed è per questo motivo che viene consumata da chi deve perdere peso.
Nello specifico la rhodiola rosea può essere utilizzata per la prevenzione di:
Sembrerebbe che inoltre la rhodiola sia indicata in caso di invecchiamento, tumori, diabete, colesterolo alto e problemi di natura sessuale.
Gli effetti a lungo termine non sono ancora noti; in caso di sovradosaggio può causare:
Non ci sono informazioni per quanto riguarda l’uso della rhodiola in gravidanza e fase di allattamento. Per sicurezza, data la scarsità di informazioni, è meglio evitarne l’uso.
In caso di malattie autoimmuni è sconsigliato il consumo di rhodiola, in quanto stimola il sistema immunitario e pertanto potrebbe peggiorare i sintomi di sclerosi multipla, artrite reumatoide e altre patologie.
Sebbene la rhodiola sia consigliata ai soggetti diabetici in quanto riduce gli zuccheri nel sangue, si consiglia di non esagerare nel dosaggio, perché potrebbe ridurre eccessivamente gli zuccheri o persino interferire con l’insulina e i farmaci specifici per il diabete.
Sconsigliato l’uso anche per chi soffre di pressione bassa, perché la rhodiola riduce la pressione.
La rhodiola rosea è sicura quando è assunta per via orale, a breve termine. Alcune ricerche hanno dimostrato che il dosaggio senza effetti collaterali prevede due assunzioni giornaliere per un periodo di 6-10 settimane.
In ogni caso, il suo consumo dipende da diversi fattori, come età, condizioni di salute e così via.