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Training autogeno

Psicologia
Training autogeno

Cos’è il training autogeno?

Il training autogeno (TA) è una tecnica di rilassamento con la quale si insegna al corpo a rispondere a comandi verbali, in modo da controllare:

  • respirazione;
  • pressione sanguigna;
  • battito cardiaco;
  • temperatura corporea.

Poiché sono effettivamente indotti degli effetti fisiologici rilevabili in modo oggettivo, il TA non è assimilabile ad una comune tecnica di meditazione, come ad esempio lo yoga. L’obiettivo del TA è di raggiungere un profondo rilassamento, ridurre lo stress, e ottenere gli effetti psicofisici auspicati.

Consiste di sei esercizi standard, ognuno dei quali eseguito in una posizione semplice (seduti su una sedia confortevole o reclinabile). Durante gli esercizi ci si concentra senza alcun obiettivo, usando l’immaginazione visiva e spunti verbali per rilassare il corpo. Gli esercizi si possono imparare da soli leggendoli o guardando un insegnante professionista, e possono essere praticati per pochi minuti più volte al giorno.

Dal momento che il TA ha effetti sui processi neurovegetativi, è consigliabile apprendere la tecnica da un professionista, al fine di poter poi continuare autonomamente in sicurezza. Per imparare i sei esercizi e padroneggiarli, sia che si faccia da soli sia che ci si affidi ad un insegnante, occorrono dai 4 ai 6 mesi avendo un ritmo costante.

Senza una pratica regolare, il TA non ha effetto. Per questo, solo le persone che sono motivate e determinate a imparare traggono beneficio dal TA, e riducono efficacemente lo stress cronico.

Il modo in cui il TA esplica l’effetto non è noto. Gli esperti ritengono che le modalità siano simili all’ipnosi e al biofeedback. Gli esercizi consentono la comunicazione fra mente e corpo, permettendo di influenzare le risposte corporee che normalmente non possono essere controllate.

Quali sono gli esercizi del training autogeno?

Gli esercizi si distinguono in basilari e complementari. Gli esercizi basilari sono:

  • l’esercizio della pesantezza, con il quale si rilassano i muscoli striati e lisci;
  • l’esercizio del calore, con il quale si ottiene vasodilatazione periferica e aumento del flusso sanguigno.

Gli esercizi complementari, invece, sono:

  • l’esercizio del respiro, con il quale si migliora la funzionalità dell’apparato respiratorio;
  • l’esercizio del plesso solare, con il quale si aumenta il flusso sanguigno negli organi interni;
  • l’esercizio del cuore, con il quale si migliora la funzionalità cardiovascolare;
  • l’esercizio della fronte fresca, con il quale si ottiene vasocostrizione nel cervello.

Per cosa si utilizza il training autogeno?

La maggior parte delle persone utilizza il TA per attenuare i sintomi da stress e aumentare la resistenza verso di esso, così come per evitare quello che è comunemente noto come esaurimento nervoso, ma può essere utile anche in diverse circostanze, quali:

  • ansia generalizzata e fobia sociale;
  • affaticamento muscolare e psicologico;
  • attacchi di panico, anche con agorafobia;
  • battito cardiaco irregolare;
  • controllo dell’emotività;
  • disturbi dell’alimentazione (come anoressia e bulimia);
  • disturbi psicosomatici (spasmi dello stomaco e gastrite, sindrome dell’intestino irritabile, ecc);
  • emicrania;
  • gestione del dolore;
  • insonnia;
  • ipocondria;
  • irritabilità;
  • migliorare l’autocontrollo, l’autostima, e la concentrazione;
  • pressione alta.

Quando evitare il training autogeno?

Sebbene alcuni studi abbiano evidenziato benefici nel trattamento di un ristretto numero di pazienti affetti da depressione o da psicosi quali la schizofrenia, la comunità scientifica è in accordo nello sconsigliare, in linea generale, l’utilizzo della pratica di TA in caso di:

  • bambini di età inferiore ai 5 anni.
  • disturbo bipolare;
  • disturbi depressivi;
  • disturbi di personalità (come il disturbo ossessivo compulsivo);
  • disturbi schizofrenici;
  • in soggetti a rischio di decompensazione psicotica.

Il training autogeno è sicuro?

Il training autogeno è sicuro per la maggior parte delle persone. Prima di iniziare un programma per imparare il TA, è importante un consulto medico (ed eventualmente anche psicologico), con esami appropriati e la discussione degli effetti fisiologici che il TA potrebbe avere. Il TA andrebbe eseguito solo sotto supervisione medica in caso di diabete o patologie cardiovascolari.

Alcune persone hanno un forte aumento o una forte diminuzione della pressione sanguigna con gli esercizi di TA, ed è bene che un medico o un infermiere controllino se si stanno portando i valori di pressione vicini alla normalità.

In ogni caso, qualunque sia la condizione che si è scelto di trattare mediante il TA, non bisogna mai utilizzare il TA come sostituto dei trattamenti convenzionali, come le terapie farmacologiche.

Se si avverte ansia o irrequietezza durante o dopo gli esercizi, è bene interrompere il TA o continuare sotto la supervisione di un istruttore professionista.

Dr. Domenico Giuseppe Bozza Psicologo
Dr. Domenico Giuseppe Bozza
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