Cosa prevede la craniotomia
Di solito, in
anestesia generale, ma anche in locale e sedazione, si eseguono uno o più fori di trapano nel cranio poi riuniti da un taglio osseo per creare il lembo osseo.
Il cranio viene fissato ad una testiera a tre punte ossee percutanee (
testiera di Mayfield).
Il lembo osseo viene creato al di sopra di zone cerebrali poco pericolose e che permettono di accedere senza creare gravi danni al cervello e quindi al paziente.
Per tale motivo, spesso si usa un sistema di neuronavigazione (come per il navigatore GPS per le auto) e sistemi di monitoraggio funzionale del cervello per valutare se si stanno creando danni e per vedere dove si sta entrando a livello cerebrale.
Tali sistemi sono di solito di tipo frameless o di tipo stereotassico.
Le ferite cutanee al cuoio capelluto attualmente sono minimizzate e non si devono rasare i capelli pena maggior incidenza di infezioni.
Tipi di craniotomie
I diversi tipi di craniotomie:
- craniotomia (asportazione del lembo osseo)
- craniotomia decompressiva
- craniotomia pterionale
- craniotomia frontale
- craniotomia bifrontale
- craniotomia temporale
- craniotomia subtemporale
- craniotomia retrosigomidea
- craniotomia transalabirintica
- craniotomia retroauricolare e retromastoidea
- craniotomia suboccipitale
- craniotomia transalbirintica
Ci sono poi accessi che prevedono un solo foro di trapano o una craniotomia a forma di una moneta per accessi minimi, quali per le derivazione liquorali (DVP e DVE) e accessi endoscopici.
Motivi per la procedura
Una
craniotomia può essere effettuata per una serie di motivi, tra cui i seguenti che rappresentano la quasi totalità delle patologie neurochirurgiche.
Traumi:
- evacuazione di ematomi (epidurale, sottodurale e intracerebrale o focolai contusivi del cervello)
- riparazione di fratture craniche e di focolai contusivi
- asportazione di corpi estranei
- riparazione di lacerazioni delle meningi
- riparazione di lacerazioni del cervello
- decompressione di cervello edematoso
Vascolari:
- evacuazione di ematomi
- chiusura o clipping di aneurismi cerebrali
- esclusione ed asportazione di MAV cerebrali
- by pass vascolari intra extracraniche
- decompressione di ischemia o strokectomie
Infettive:
- drenaggio di ascessi o cisti infettive cerebrali o extracerebrali
- terapia intratecale di meningiti
Idrocefalo:
- derivazione del drenaggio di liquido cerebro spinale tra i ventricoli e le cavità o gli organi fisiologici del corpo o verso l’esterno
Tumori:
- asportazione di neoplasie del cervello, delle meningi, dei nervi intracranici, dell’ipofisi o della ghiandola pineale, di metastasi cerebrali
Malattie degenerative o procedure di terapia del dolore:
- impianto di elettrodi stimolanti (Deep Brain Stimulation DBS) nel cervello a scopo antalgico o a scopo di ripresa funzionale come nel morbo di Parkinson
Chirurgia dell'epilessia (trattamento di
epilessia)
Chirurgia delle malformazioni ossee craniche
Rischi della procedura
Come con qualsiasi procedura chirurgica, possono verificarsi complicazioni:
- danni neurologici più o meno gravi e permanenti
- stato di coma
- infezioni
- fistola liquorale
- epilessia
- emorragie
- ischemie cerebrali
- morte.
Tempi di recupero
La
procedura viene condotta spesso in
anestesia generale e, dopo la stessa, il risveglio può avvenire in
terapia intensiva per meglio adeguare e controllare la pressione arteriosa e ridurre il pericolo di
ematomi post operatori.
Se non si evolvono complicanze post operatorie, la degenza è di alcuni giorni, mobilizzazione precoce se possibile o invio presso riabilitazione per terapia specifica di recupero neurologico.
La ferita cutanea guarisce in circa 10 giorni e non deve essere mai bagnata.
I punti di sutura devono esser rimossi in settima giornata.
Si deve fare una vita tranquilla a casa per circa un mese, poi sottoporsi a TC encefalo di controllo e visita neurochirurgica di controllo.
La guida e gli sforzi sono sconsigliati per almeno 30-60 giorni.
L’osso e il lembo osseo non guariscono subito, ci vuole almeno un anno perché si formi un callo osseo e quindi è sconsigliato fare attività sportive che possano rischiare traumi diretti sulla craniotomia.
Per uno o due mesi, è meglio evitare sbalzi pressori esterni, le immersioni o i voli aerei, ci sono maggiori rischi di epilessia.