Cos'è
L’
ipossia è quella condizione che si verifica quando i
tessuti dell’organismo sono in
carenza di ossigeno. Questo fenomeno può interessare solo alcune zone dell’organismo (
ipossia tissutale) o può essere esteso a tutto il corpo (
ipossia generalizzata).
L’insorgenza, a seconda delle cause, può essere rapida o può invece diventare una malattia cronica che si sviluppa in un arco di tempo esteso. L’
ipossiemia (i.e. basso livello di ossigeno nel sangue), può causare
ipossia (i.e. basso livello di ossigeno nei tessuti), quando il circolo non riesce a distribuire abbastanza ossigeno per soddisfare i bisogni di ogni distretto.
La parola ipossia viene talvolta impiegata per indicare entrambi i problemi. L’ipossia, come tutte le condizioni che determinano una
carenza di ossigeno sono molto pericolose, poiché senza questo gas il
cervello, il
fegato ed altri organi possono subire dei danni, anche solo dopo pochi minuti dopo la
comparsa dei sintomi.
Come già citato, la condizione è particolarmente pericolosa per le funzioni cerebrali, infatti la mancanza di ossigeno nel cervello può causare la morte di moltissime cellule nel giro di soli 4-5 minuti.
Sintomi
Nonostante possano variare da persona a persona, i più comuni sintomi concomitanti all’ipossia sono:
Se si accusano questi segnali di ipossia occorre chiamare immediatamente l’ambulanza.
Cause
Ad esempio, un attacco d’
asma particolarmente acuto può causare l’
ipossia in adulti e bambini. Durante un attacco le vie respiratorie si restringono rendendo particolarmente difficile inspirare aria nei
polmoni.
Tossire per cercare di liberare i polmoni utilizza ancora più ossigeno peggiorando ulteriormente i sintomi. L’ipossia può risultare anche dal danneggiamento polmonare di origine traumatica.
Ancora, altre possibili
cause di ipossia comprendono:
- malattie polmonari come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l’enfisema, la bronchite, la polmonite, l’edema polmonare (i.e. fluido nei polmoni);
-
antidolorifici particolarmente forti e altri medicinali che possono rendere difficoltosa la respirazione
- problemi cardiaci
-
anemia (conta eritrocitaria bassa)
- avvelenamento da cianuro.
L’ipossia
potrebbe, inoltre, verificarsi ad alta quota – l’altitudine causa, infatti, una diminuzione della disponibilità dell’ossigeno presente nell’aria – e in seguito a
intossicazione da farmaci,
da metalli pesanti o da monossido di carbonio.
Infine, l’ipossia può essere meno comunemente
collegata a varie altre patologie tra le quali ci sono:
Cura
Il
trattamento per l’ipossia richiede il
ricovero immediato del paziente in modo che possano essere monitorati costantemente i livelli di ossigeno corporei. La cosa più importante è
ripristinare i livelli di ossigeno nel paziente e questo di solito viene ottenuto tramite un piccolo inserimento nel naso o tramite una mascherina sul volto del paziente.
Di solito questi metodi sono sufficienti per riportare l’ossigeno ad un livello normale. Se l’ipossia è stata causata da un
attacco d’asma, allora un inalatore apposito potrebbe aiutare a respirare meglio.
Se non fosse possibile utilizzare un inalatore allora il medico può somministrare il medicinale tramite vena. Potrebbe essere necessario assumere dei
corticosteroidi per diminuire velocemente l’infiammazione nei polmoni.
Nei casi più estremi, se i trattamenti non funzionano è possibile aiutare il paziente a respirare tramite una macchina ospedaliera che agevola la ventilazione.
Prevenzione
Il modo migliore per prevenire l’ipossia è mantenere sotto controllo le patologie come l’asma. Occorre seguire la cura ogni giorno con attenzione:
- prendere le medicine che sono state indicate dal medico
- prediligere la prevenzione dell’asma rispetto all’utilizzo degli inalatori di emergenza
- mangiare sano e fare attività fisica
- lavorare per capire quali siano i trigger dell’asma e trovare il modo di evitarli.
Ipossia e anossia
I termini ipossia e
anossia non vanno confusi. Con il primo termine si indica una situazione di
carenza di ossigeno, mentre con il secondo si indica la
totale assenza di ossigeno a livello cellulare, quindi si potrebbe dire che sia un’ipossia molto più grave.
“Ipo”, suffisso di ipossia, deriva infatti dal greco “hypo” e significa sotto e fa quindi riferimento a una situazione al di sotto della norma a livello di ossigeno, mentre la “a” presente nella parola anossia ha valore privativo indicando l’assenza di ossigeno.