L’acido urico è un prodotto di scarto che deriva dalla scissione delle basi azotate presenti negli acidi nucleici che, a loro volta, si trovano nelle cellule del nostro organismo. In parte, deriva anche dal processo digestivo di cibi ricchi di purina, come ad esempio il pesce, la carne o le interiora degli animali.
La maggior parte di tale sostanza viene filtrata dai nostri reni ed eliminata con le urine, mentre la restante parte attraversa l’intestino, per poi essere scissa dai batteri in sostanze di scarto, che a loro volta vengono eliminate attraverso le feci.
Possiamo dunque definire l'acido urico come un prodotto naturale, derivante dal metabolismo di alimenti ricchi di purine, come:
Carne
Interiora
Pesce
Fagioli secchi
Birra
Un'elevata presenza di purine nella dieta, e l’incapacità del corpo a smaltire questo sottoprodotto abbastanza velocemente, può determinare una condizione nota come iperuricemia, dunque un accumulo di acido urico nel sangue.
Questa condizione, a sua volta, può determinare una patologia conosciuta come gotta, dovuta da un’alta concentrazione di cristalli di urato nei tessuti che causa dolori alle articolazioni. L’acido urico può anche rendere il sangue e l'urina troppo acidi.
Iperuricemia: le cause
Per capire da cosa dipende l'uricemia alta è necessario sottoporsi a controlli ed esami medici, evitando diagnosi fai-da-te. Questo perché l'acido urico può accumularsi nel nostro organismo per diverse ragioni.
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Le cause di uricemia alta più diffuse sono:
Dieta
Genetica
Obesità o sovrappeso
Stress
Anche alcune patologie possono portare a livelli alti di acido urico. Tra queste, è bene non sottovalutare:
Malattie renali
Diabete mellito
Ipotiroidismo
Alcuni tipi di tumori
Trattamenti chemioterapici
Psoriasi
Conseguenze dell'uricemia alta (acido urico alto)
Valori troppo elevati diacido urico possono determinare una lunga serie di patologie, come la formazione di edemi e di dolori a carico delle articolazioni.
In particolare, tra le conseguenze dell'uricemia alta (iperuricemia) si segnalano:
Gotta - Si tratta di una patologia infiammatoria dovuta all’accumulo di cristalli di acido urico all'interno delle articolazioni. I campanelli di allarme sono il gonfiore, la tumefazione, il dolore e il rossore nella zona dell'articolazione colpita, appunto, da gotta. Generalmente, piedi, caviglie, ginocchia, polsi, gomiti e dita delle mani sono maggiormente soggetti a questo tipo di infiammazione. A lungo andare, la gotta può sfociare in ulteriori patologie, tra cui l’osteoartrite.
Disturbi cardiovascolari - L’acido urico, se presente in eccesso nel sangue, può accumularsi all'interno dei vasi sanguigni provocandone l’indurimento. Ciò può determinare un aumento della pressione arteriosa ed l'affaticamento del cuore. Studi scientifici hanno posto in evidenza che l’uricemia alta potrebbe rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo per lo sviluppo di disturbi cardiovascolari.
Disfuzione renale - L’eccesso di acido urico nell’organismo può provocare calcoli renali, che possono ostruire le vie urinarie causando coliche renali, oltre che un'improvvisa riduzione della funzionalità dei reni stessi.
Cistiti - L’iperuricemia (uricemia alta) potrebbe rendere più dense le urine, creando dunque un ambiente favorevole allo sviluppo di infezioni, come la cistite.
Disturbi della pelle - L’acido urico alto può causare alterazioni cutanee, fino agli strati più profondi del derma, con conseguente presenza di edemi e prurito.
Di contro, valori troppo bassi di acido urico possono essere indice di un’alimentazione non adeguata o di un’epatite virale in atto, oppure di un’alterata funzionalità epatica e renale, che dovrebbe essere appurata attraverso esami specifici.
Sintomi di iperuricemia
I sintomi dell'uricemia alta sono:
Dolori articolari
Articolazioni gonfie
Articolazioni arrossate
Coliche renali
Insufficienza renale con urea e creatinina elevata
Prurito
Ipertensione arteriosa
Valori normali di acido urico
Si parla di uricemia alta quando i valori superano i seguenti parametri:
7.5 mg/dl (7.5 milligrammi per decilitro) per gli uomini
7 mg/dl (7 milligrammi per decilitro) per le donne
I valori normali di acido urico nelle urine devono essere infatti compresi tra:
2.5 - 7.0 mg/dl (tra 2.5 e 7.0 milligrammi per decilitro) per gli uomini
1.5 - 5.7 mg/dl (tra 1.5 e 5.7 milligrammi per decilitro) per le donne
I valori di acido urico possono essere misurati attraverso:
Analisi del sangue
Esame dell’uricemia
Analisi delle urine
Si ricorda che, in caso di prelievo venoso, è importante che il soggetto sia a digiuno da almeno 12 ore. In caso di misurazione dei livelli di acido urico tramite analisi delle urine, il campione deve essere raccolto durante l’arco di un’intera giornata, ossia di 24 ore.
Cibi da evitare
In caso di iperuricemia, è importante evitare il digiuno prolungato, così come le diete ipocaloriche.
È inoltre consigliabile seguire un regime alimentare povero di purine. Dunque, la dieta per l'uricemia alta dovrebbe almeno limitare alcuni alimenti come:
Carne e frattaglie
Maiale
Tacchino
Pesce e crostacei
Cavolfiore
Piselli verdi
Fagioli secchi
Funghi
Oltre ai cibi sopra indicati, qualora si soffrisse di iperuricemia, è bene anche limitare il consumo di alimenti grassi, come:
Brodi di carne
Oca
Selvaggina
Acciughe
Aringhe
Cozze
Salmone
Sardine
Sgombro
Vongole
Studi recenti hanno messo in evidenza che, per ridurre il livello di acido urico, andrebbero evitati cibi zuccherati. Mentre l'acido urico è solitamente legato a cibi ricchi di proteine, recenti ricerche dimostrano che lo zucchero può anche essere una potenziale causa di uricemia alta. Gli zuccheri aggiunti al cibo includono:
Zucchero da tavola
Sciroppo di mais
Alimenti trasformati e raffinati
Alimenti ricchi di fruttosio (come bevande zuccherate, soda, succhi di frutta fresca)
Cosa mangiare
Se si soffre di uricemia alta, vi sono alcuni alimenti da consumare in quantità moderata. Tra questi:
Stabilire cosa mangiare per l'uricemia alta può, a tratti, essere complicato. È possibile però consumare alimenti come:
Pane e sostituti (senza grassi aggiunti)
Pasta (con condimenti molto semplici)
Gnocchi di patate
Riso
Polenta
Latte scremato
Yogurt magri (anche alla frutta)
Ricotta
Uova
Legumi (ad esclusione di quelli sopra indicati, da consumarsi con moderazione)
Verdure (ad esclusione di quelli sopra indicati, da consumarsi con moderazione)
Frutta (ad esclusione di quelli sopra indicati, da consumarsi con moderazione)
Biscotti (secchi e senza zuccheri e grassi aggiunti)
Fette biscottate integrali
Olio d’oliva (meglio se extravergine)
Inoltre, chi è alla ricerca di una dieta per l'uricemia alta deve:
Bere più acqua - Bere molti liquidi aiuta i reni a eliminare l'acido urico più velocemente.
Evitare l'alcol - Bere alcolici può disidratare il corpo causando alti livelli di acido urico. Ciò accade perché i reni devono prima filtrare i prodotti presenti nel sangue per via dell'alcool, anziché filtrare quelli dell'acido urico e di altri rifiuti. Anche alcuni tipi di bevande alcoliche, come la birra, sono ricchi di purine.
Perdere peso - Anche i chili di troppo possono aumentare i livelli di acido urico. Le cellule di grasso producono più acido urico rispetto alle cellule muscolari. Inoltre, i chili in più rendono più difficoltoso per i reni filtrare l'acido urico.
Gravidanza e uricemia
L'uricemia alta in gravidanza può segnalare in anticipo l’insorgere di una patologia nota con il nome di gestosi o preeclampsia, causa di nascite premature o complicazioni durante la gravidanza.
In tal caso, arrivare a una diagnosi tempestiva è cruciale: secondo quanto riportato da uno studio italiano (condotto dai ricercatori dell'ospedale San Giovanni Battista di Foligno) è possibile prevedere l’insorgere della patologia grazie a un dosaggio dell’acido urico nel sangue. In particolare, sono state esaminate 206 donne (alla prima gravidanza) affette da ipertensione gravidica e sottoposte a svariati esami, compresa la misurazione dell’uricemia. Stando a quanto pubblicato sulla rivista Hypertension è emerso che l’uricemia avrebbe segnalato la presenza di gestosi (preeclampsia) nell’87,7% delle donne che poi, effettivamente, hanno sofferto di tale patologia.