Il broncospasmo è una condizione che si verifica con contrazione anormale della muscolatura liscia dei bronchi (vie aeree che si ramificano nei polmoni), con conseguente restringimento delle vie respiratorie e ostacolo alla fuoriuscita di aria.
In genere si manifesta con dispnea e tosse prevalentemente secca, e può comparire in modalità acuta o cronica. Il muscolo bronchiale entra in uno stato di contrazione tale da far restringere il diametro del bronco per molti fattori irritativi (fumo, allergeni tipo polline, vapori).
Gonfiore e infiammazione della mucosa determinano ulteriore riduzione del diametro bronchiale. Inoltre, le ghiandole bronchiali, specie nei fumatori possono produrre quantità eccessive di muco, molto vischioso, che può formare tappi nei bronchi, ostacolando ulteriormente il flusso di aria.
Quando i bronchi sono ostruiti, sono necessari maggiori pressioni per far fluire l'aria, questo richiede un notevole aumentato dello sforzo muscolare.
La respirazione durante il broncospasmo, infatti, necessita uno sforzo maggiore rispetto a quello richiesto per i normali atti respiratori.
Cosa sono i bronchi
I bronchi sono una parte dell’apparato respiratorio e si trovano all’interno della massa spugnosa polmonare. Abbiamo un bronco destro e un bronco sinistro.
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L’atto respiratorio prevede due fasi:
Inspirazione – Introduzione di aria ricca di ossigeno all’interno del corpo
Espirazione – Ovvero espulsione di aria ricca di anidride carbonica.
In entrambi i casi l’aria respirata segue un percorso. Partendo dalle vie aeree superiori, entra dal naso e dalla bocca, passa attraverso il faringe, laringe e giunge alla trachea.
Quest’ultima, costituita da circa 15 semi-anelli cartilaginei sovrapposti, all’altezza della sesta vertebra cervicale si biforca nei due bronchi che affondano all’interno dei polmoni.
I bronchi, a loro volta, ramificano in strutture sempre più piccole per formare l’albero bronchiale che termina con gli alveoli polmonari, avvolti da una fitta rete di capillari. A questo livello avvengono gli scambi gassosi respiratori.
Il sangue, che giunge ai polmoni, cede anidride carbonica prelevata dai tessuti, e si carica di ossigeno che distribuirà nuovamente ai diversi distretti corporei. L’anidride carbonica arrivata ai polmoni viene espulsa attraverso le vie aeree sopra descritte, stavolta percorrendo il senso opposto.
La diagnosi di broncospasmo si basa sull'esame clinico nel quale si possono trovare respiro affannoso, fischio ai polmoni, fame d’aria e segni generalizzati di un attacco d'asma.
La radiografia del torace spesso non ci da informazioni sul broncospasmo ma ci permette di escludere altre cause di tosse e dispnea
La spirometria è invece fondamentale in quanto ci permette di valutare la presenza di asma bronchiale o BPCO.
In seguito test da praticare in seconda battuta sono i test cutanei per allergeni inalanti ed eventualmente una laringoscopia per valutare la compresenza di reflusso gastroesofageo.
Cura per il broncospasmo
il trattamento per il broncospasmo si basa su farmaci inalatori. Tra i farmaci utilizzati per trattare il broncospasmo troviamo:
B2-agonisti - Che includono salbutamolo, formoterolo, salmeterolo, vilanterolo e olodaterolo; essi agiscono anzitutto con azione broncodilatatrice, rilassando la muscolatura liscia bronchiale
Anticolinergici - Che comprendono ipratropio, tiotropio, glicopirronio bromuro e aclidinio bromuro; si tratta di broncodilatatori con azione specifica sul sistema colinergico, contrastando la costrizione bronchiale
Cortisonici inalatori - Tra questi si annoverano budesonide, beclometasone, fluticasone e ciclesonide ma anche farmaci sistemici come prednisone, betametasone, desametasone e metilprednisone; essi riducono l’infiammazione e, in associazione con i broncodilatatori, risultano particolarmente efficaci.