Cos'è lo pneumococco?
Lo
Streptococcus pneumoniae (
pneumococco) è un batterio Gram-positivo responsabile della maggior parte delle
polmoniti acquisite in comunità. È un organismo commensale nel tratto respiratorio umano, il che significa che beneficia del corpo umano, senza danneggiarlo. Tuttavia, l'
infezione da pneumococco può essere pericolosa, causando non solo la
polmonite, ma anche la
bronchite, l'
otite media, la
setticemia e la
meningite.
Lo
streptococcus pneumoniae è un batterio alfa-emolitico, il che significa che può distruggere i
globuli rossi attraverso la produzione di perossido di idrogeno. La produzione di
perossido di idrogeno da parte del batterio può anche causare danni al
DNA e uccidere le cellule all'interno dei polmoni.
L'infezione da pneumococco è responsabile di 1-2 milioni di decessi infantili in tutto il mondo, ogni anno. Durante le epidemie influenzali, lo streptococcus pneumoniae è associato a mortalità più elevata in pazienti infetti da entrambi i microrganismi. Si pensa che lo streptococcus pneumoniae e l'Haemophilius influenzae abbiano un effetto sinergico l'uno sull'altro, quando infettano lo stesso ospite.
Fattori di rischio
I principali fattori di rischio per l'infezione sono:
- Età. Le persone di età inferiore a 2 anni o maggiori di 65 anni sono a più alto rischio di infezione
- Assenza di normale funzione della milza (asplenia/iposplenia)
- Alcolismo
- Diabete mellito
- Influenza
- Difetti del sistema immunitario
- Infezione da HIV
- Ceppi di Streptococcus pneumoniae particolarmente virulenti
Diagnosi
Lo
Streptococcus pneumoniae può essere facilmente identificato coltivando campioni di
batteri su
piastre di Petri con
terreno di coltura agar sangue. A causa delle loro proprietà emolitiche, questi batteri trasformeranno l'agar sangue in verde scuro. Tuttavia, la crescita delle colture batteriche può richiedere tempo. Pertanto, è più efficiente diagnosticare un'infezione usando tecniche più moderne:
- La prima tecnica prevede l'individuazione di parti del batterio dello streptococco, note come antigeni, nelle urine. Il polisaccaride C, un componente principale della parete cellulare batterica, può essere rilevato in numerosi liquidi corporei. L'immunocromatografia viene utilizzata per testare la presenza di antigeni specifici e si confronta positivamente con la diagnosi tramite coltura batterica.
- La seconda tecnica prevede un'analisi basata sul rilevamento di sequenze di DNA specifiche di Streptococcus pneumoniaee. Questi possono essere eseguiti con estrema rapidità e l'elevata specificità conferita dall'uso del DNA come bersaglio minimizza il rischio di errore.
Trattamento
Gli
antibiotici sono la prima linea di
trattamento per le infezioni batteriche e sono efficaci contro lo
pneumococco. Tuttavia, il trattamento delle infezioni da pneumococco dipende dal ceppo con cui un paziente è stato infettato.
Alcuni ceppi di S. pneumoniae hanno acquisito resistenza a specifici antibiotici e pertanto non possono essere trattati in modo affidabile con essi. Durante la diagnosi, i casi di S. pneumoniae vengono spesso testati per la sensibilità agli antibiotici in modo che il medico possa fare una valutazione del trattamento in base ai risultati.
Solitamente, lo pneumococco mostra una discreta sensibilità a
penicilline,
eritromicina e tetracicline. Sono stati segnalati diversi casi di resistenza a questi farmaci, soprattutto alle penicilline.
Generalmente, le
infezioni da pneumococco vanno trattate con l'associazione di
amoxicillina con acido clavulanico; anche le
cefalosporine sono farmaci indicati per eradicare le infezioni da pneumococco.
Vaccino per lo pneumococco
La
prevenzione è considerata migliore di una cura e quindi la
vaccinazione è preferibile piuttosto che curare una malattia. Sono disponibili due
vaccini per l'infezione da
pneumococco ed entrambi si basano sullo stesso meccanismo: somministrazione di antigeni per provocare una risposta immunitaria nel soggetto ricevente. Tuttavia, dall'introduzione di questi vaccini per combattere la diffusione di S. pneumoniae, sono stati osservati alcuni
ceppi privi degli antigeni verso cui il corpo è stato sensibilizzato.
Si stanno prendendo in considerazione altri approcci vaccinali, alla ricerca di antigeni che siano più prontamente conservati tra i ceppi batterici.