Che cos'è l'anuria?
La parola
anuria deriva dal greco
an, che significa
mancanza e
ouron che significa
urina. Quindi con il nome
anuria si intende la
sospensione di urina, con una diuresi inferiore a 100 ml al giorno. I
reni non smettono completamente di produrre urina in quanto, se ciò accadesse, si morirebbe.
Questa condizione, se non curata, può causare la morte. Anuria è spesso associata al termine
oliguria, cioè avere una diuresi inferiore a 500 ml al giorno. Questo è un sintomo precoce di
problemi ai reni. L’anuria si sviluppa in seguito, nello stadio più avanzato della malattia.
L’unico
sintomo dell’anuria è la
mancanza di diuresi, che avviene in un periodo di tempo graduale. L’eccesso di perdita di fluidi, la
diarrea e la presenza di
vomito in eccesso, possono essere altri sintomi dell’anuria.
Come viene diagnosticata?
La
diagnosi dell'anuria è differenziale, infatti, è necessario verificare che la mancata emissione di urina sia da attribuire a mancata produzione renale e non a
ritenzione urinaria.
Cosa fare in caso di anuria?
Per
trattare l’anuria, bisogna tenere presente vari fattori. La storia medica, il periodo di malattia e la natura della malattia devono essere presi in esame in modo dettagliato. Il proprio medico deve valutare la causa precisa della
mancata diuresi. La cura adeguata viene iniziata a seconda della causa del problema. L’applicazione di un
catetere può essere utilizzata per rimuovere l’urina in eccesso presente nel corpo.
La condizione di salute del paziente viene monitorata da vicino per bilanciare la perdita e l’assunzione di fluidi, per evitare la somministrazione di troppi fluidi.
Tre sono le fasi principali sperimentate dal paziente affetto da anuria:
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oliguria, cioè una diuresi inferiore a 500 ml al giorno;
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dieresi, in cui la funzione glomerulare inizia lentamente a causare la perdita di potassio e ioni di sodio;
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guarigione, che di solito avviene dopo lo stadio diuretico.
In caso di anuria, è possibile agire in vari modi per stimolare la produzione di urina, tra cui:
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rianimazione cardiopolmonare. La rianimazione fluida di 250/500 ml potrebbe essere la soluzione per ristabilire la diuresi e stabilizzare il battito cardiaco e la pressione sanguigna. Lo scopo è quello di aumentare la diuresi del paziente di almeno 0,5 ml all’ora;
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riduzione dei livelli di potassio nel sangue dovuto da ipercaliemia, cioè una condizione di emergenza in cui i livelli di potassio raggiungono più di 6,5 mmol/L, accompagnato da aritmia e asistole;
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Intervento chirurgico, in caso di anuria postrenale per rimuovere la causa dell’ostruzione.