La sindrome di Sluder, anche nota come nevralgia del ganglio sfenopalatino, è una sindrome dolorosa che prende il nome dal medico che la descrisse per la prima volta nel 1908.
La sindrome di Sluder rientra nel gruppo delle cefalee, ma mentre alcuni autori la classificano nel gruppo delle cefalee a grappolo, altri la considerano nell'insieme generico delle nevralgie cranio-facciali.
Tra queste ultime rientra anche la nevralgia occipitale o nevralgia di Arnold, caratterizzata dall’infiammazione del nervo grande occipitale di Arnold (nervo di Arnold).
Cos’è la cefalea a grappolo
La cefalea a grappolo, come l’emicrania, è un tipo di cefalea primaria (o essenziale), una condizione dolorosa della testa e/o del collo non causata da altra patologia. Tale tipologia di cefalea è caratterizzata da:
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Un dolore intenso e monolaterale, che può durare tra i 15 e i 180 minuti senza trattamento
Episodi sintomatici che si manifestano in modo periodico, a distanza di mesi o addirittura anni. Tali episodi dolori sono noti come “grappoli” e durano settimane o mesi (da 2 settimane a 3 mesi), con più attacchi durante il giorno
La sintomatologia della sindrome di Sluder ha molto in comune con le cefalee a grappolo, e per tale ragione essa viene spesso considerata come un’entità clinica appartenente a questo gruppo.
La cefalea a grappolo è più rara dell’emicrania. Quest’ultima è caratterizzata da attacchi di cefalea ricorrenti, monolaterali e pulsanti, con o senza disturbi neuro-vegetativi. L’emicrania non è mai a grappolo, chi ne è affetto ha attacchi ricorrenti per tutta la vita, ma manca dei periodi di regressione e benessere tipici della cefalea a grappolo.
Cause
Gli episodi dolorosi sono causati dall’infiammazione del ganglio sfenopalatino, che si trova nella fossa pterigopalatina ed è localizzato:
Posteriormente al turbinato medio del naso.
Alcuni millimetri in profondità alla mucosa laterale del naso.
Sebbene le cefalee a grappolo siano cefalee primarie, in alcuni casi la sindrome di Sluder può essere secondaria a eventi infiammatori a carico del naso e dei seni paranasali posteriori.
Sintomi della sindrome di Sluder
Il sintomo principale è il dolore, avvertito solitamente a livello del naso e dell'occhio. Il dolore interessa un solo lato del volto ed è principalmente localizzato alla radice del naso e nella profondità dell’orbita, ma si può irradiare verso lo zigomo, attorno all’occhio, alla tempia, alla fronte e si può estendere posteriormente fino all'occipite.
I pazienti riferiscono il dolore all’occhio sinistro o all’occhio destro, a seconda di quale lato viene interessato, come primo sintomo e il dolore viene descritto come lancinante, trafittivo. Molto di frequente, i pazienti descrivono la sensazione dolorosa come "pugnalate roventi nell'occhio".
Al dolore, inoltre, si uniscono dei fenomeni tipici:
Lacrimazione
Ostruzione nasale o rinorrea
Starnuti
Diversamente da altre cefalee a grappolo, nella sindrome di Sluder il dolore può durare da pochi minuti a diversi giorni.
Terapie per la sindrome di Sluder
Le cure per la sindrome di Sluder sono:
Trattamenti farmacologici, che mirano a controllare gli attacchi. Il farmaco maggiormente efficace è il sumatriptan, ma un’alternativa valida è la di-idroergotamina
somministrazione di ossigeno puro, che agisce come vasocostrittore, attraverso una maschera
Intervento sul nervo, mediante la toccatura con anestetico del ganglio sfeno-palatino per via transmucosa oppure tramite neurolisi attraverso il canale sfenopalatino
Oltre alla terapia, esiste anche la profilassi, la quale consiste in due fasi:
Prima fase, detta transitoria, in cui vengono usati farmaci cortisonici
Seconda fase, detta di mantenimento, che può durare anni e nella quale si possono impiegare molti tipi diversi di farmaci, tra i quali cortisonici, antiepilettici e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
Accanto alle terapie, i pazienti affetti da cefalee a grappolo riferiscono di trovare sollievo dal dolore dell’attacco attraverso rimedi casalinghi, quali: