La melioidosi è una malattia più frequente nel sud-est asiatico e nel Nord dell’ Australia, essa si verifica anche nel Sud Pacifico, Africa, India e Medio Oriente.
Il batterio che causa la malattia è presente nel suolo, risaie e nelle acque stagnanti della zona.
Le persone si ammalano in seguito all’inalazione di polvere contaminata da batteri e quando il terreno contaminato viene a contatto con la pelle, inoltre l'infezione si propaga più facilmente durante la stagione delle piogge.
In caso di melioidosi i sintomi più comuni derivano da una malattia polmonare in quanto l'infezione provoca pus (ascesso).
Gli effetti possono variare da bronchite lieve a grave polmonite, di conseguenza, i pazienti possono anche presentare febbre, mal di testa, perdita di appetito, tosse, dolore toracico e dolore muscolare generale.
Ma, gli effetti possono anche essere localizzati sulla pelle (cellulite) con febbre e dolori muscolari associati.
Se la melioidosi si diffonde dalla pelle attraverso il sangue può diventare cronica, colpendo il cuore, cervello, fegato, reni, le articolazioni e gli occhi. Si tratta di una malattia che può essere trasmessa da persona a persona.
La diagnosi di melioidosi è fatta con una valutazione al microscopio di un campione di sangue, urine, espettorato o della lesione della pelle in laboratorio.
Un esame del sangue è utile per individuare precocemente i casi acuti di melioidosi, ma non può escludere la malattia, se è negativo.
Il trattamento della melioidosi comporta l’uso di antibiotici e dipende dall’acuità della malattia. Per i pazienti con malattia più lieve sono consigliati gli antibiotici, in caso di coinvolgimento polmonare, se le culture rimangono positive per sei mesi, è considerata la rimozione chirurgica dell’ascesso polmonare con lobectomia, tuttavia la malattia, se trascurata, può essere fatale.