Il termine ipocalcemia si riferisce a bassi livelli di calcio nel sangue, cioè inferiori a 2,2 mmol/l, e solitamente causa una serie di disturbi. Tuttavia, in alcuni casi anche i bassi valori di calcio possono essere considerati normali, come nell’ipoalbuminemia (riduzione della proteina albumina) e nell’acidosi (condizione in cui il pH del sangue diminuisce, diventando acido).
Inoltre, l'ipocalcemia può essere acuta o cronica.
Le cause dell'ipocalcemia sono molteplici:
I sintomi principali provocati da ipocalcemia sono:
L'ipocalcemia può essere diagnosticata con un esame del sangue e delle urine. I valori di riferimento normali per il calcio nelle urine sono diversi tra uomo e donna. Il dosaggio è effettuato sulle urine raccolte nelle 24 ore. Nell’uomo i valori di riferimento sono 2,5-10,0 mmol/24h, nella donna sono 2,5-9,0 mmol/24h.
Per accertarsi che l’ipocalcemia sia vera e non falsa, nel prelievo sanguigno occorre sempre dosare anche l’albumina. Con valori di albumina superiori a 4 g/dl, i livelli di calcio misurati sono attendibili. Diversamente, se l’albumina è inferiore a 4 g/dl, la misura del calcio va corretta matematicamente poiché altrimenti non è attendibile. Inoltre vanno dosati il paratormone, la vitamina D, la creatinina e il magnesio.
Vi sono poi altri dosaggi richiesti come secondo livello.
Tra gli esami strumentali di primo livello utili alla diagnosi vi sono:
L’ipocalcemia asintomatica è solitamente transitoria, perciò non è necessaria terapia. Nell’ipocalcemia acuta sintomatica, invece, si somministra calcio gluconato per via endovenosa. La terapia per l'ipocalcemia cronica si basa sulla somministrazione orale di calcio e vitamina D.