I principali sono:
Studi recenti hanno specificato che i corynebacterium andrebbero classificati in base al profilo dei loro grassi cellulari.
Porta ad un’infiammazione locale, di solito del tratto respiratorio superiore, associato a tossina cardiaca-mediata e malattia neurale. Si snoda su tre gradi di gravità:
Tutti e tre producono la stessa tossina, ma si diversificano per la loro virulenza. La produzione delle tossine è codificato sulla base del toxgene che a sua volta è portato da un fago lisogenico beta. Nel momento in cui il DNA del fago si fonde col materiale genetico dei batteri questi sviuppano la possibilità di produrre la tossina.
E’ questa la responsabile dei sintomi della malattia; una quantità di 0,1 mg porta alla morte nelle cavie. Vari studi hanno dimostato come dosi subletali della stessa inducano alla formazione di anticorpi neutralizzanti.
Il batterio aderisce alle cellule tramite dei filamenti detti fimbrae o pili; in ambienti poveri di ferro questa attività diviene più difficoltosa. La malattia legata a questo batterio, endemica in alcune zone, è maggiormente presente in zone temperate.
Il contagio avviene da uomo ad uomo tramite lesioni cutanee infette o contatto diretto con goccioline espulse dalle vie respiratorie. E’ possibile anche una trasmissione attraverso la pelle, gli occhi e gli organi genitali. Il vaccino è utile per evitare il contagio.
La membrano tipica della difterite, causata dal batterio, è spessa, coriacea, di colore grigio-blu o bianco ed è formata da batteri, epitelio necrotico, macrofagi e fibrina. La membrana aderisce in modo saldo alla mucosa e provoca sanguinamento se rimossa; può svilupparsi nell’albero bronchiale portando a dispnea od ostruzione delle vie respiratorie. Le tossine possono intaccare cuore, reni e nervi periferici portando rispettivamente a miocardite, edema, e disintegrazione delle guaine midollari. Altre patologie collegate sono la meningite e l’encefalite. Tutti questi sintomi possono portare alla morte.
Onnipresente in natura si trova sia nella pelle che nelle mucose umane. Studiato in modo approfondito solo di recente ne sono stati isolati alcune tipologie:
Mentre alcuni sono tipici dell’uomo altri sono presenti anche nel bestiame. A seconda del batterio possono essere colpiti sia la pelle che gli organi interni, in modo particolare di pazienti anziani, immunodepressi o con disfunzione mutiorgano.
Sì. I bambini e gli anziani che sono i soggetti non immunizzati per eccellenza.
Nel caso di C. diphtheriae
Nel caso di C. nondiphtherial
Altri test utili sono:
Nei casi più gravi si può procedere con una terapia chirurgica, ma solo per rimuovere le parti infette.
La vaccinazione è la miglior forma di prevenzione.