Che cos’è l’adenopatia
Adenopatia è il termine che indica genericamente una
malattia delle ghiandole linfatiche. Comunemente il termine adenopatia è utilizzato come sinonimo di
linfoadenopatia, che indica in modo più specifico l’interessamento dei linfonodi, sebbene questi non siano delle ghiandole.
I
linfonodi sono organi del sistema immunitario distribuiti in tutto il corpo e fanno parte del sistema linfatico. All’interno dei linfonodi viene filtrata la linfa e sono individuati eventuali patogeni, consentendo l’inizio della risposta immunitaria. Nell’organismo vi sono alcuni distretti dove i linfonodi sono particolarmente concentrati e costituiscono i linfocentri. I principali linfocentri si trovano:
- nel collo;
- nelle ascelle;
- nel torace;
- nell’addome;
- nell’inguine.
L’adenopatia si verifica spesso durante l’infanzia, e particolarmente frequenti sono:
- l’ingrossamento dei linfonodi sottomandibolari;
- le adenopatie mediastiniche, cioè l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche mediastiniche (alla biforcazione dei bronchi e lungo il loro decorso).
Anche in età adulta può essere comune il riscontro dei
linfonodi ingrossati, che vanno indagati qualora le dimensioni superino i 2 cm, soprattutto se sono associate caratteristiche strutturali anomale.
Cause dell'adenopatia
La
linfoadenopatia può essere una manifestazione primaria o secondaria di diversi disordini. La
causa più comune è un processo infettivo sostenuto da batteri o da virus o uno stato infiammatorio aspecifico. In tutti quei casi in cui gli esami mostrano la presenza di uno stato infiammatorio, dovuto o meno ad infezione, si parla di adenopatie reattive.
L’adenopatia reattiva può essere:
- specifica, se si individua la causa;
- aspecifica, se non si rintraccia la causa.
Le cause possibili di adenopatia sono molteplici:
- infezioni virali, batteriche, micotiche, da parassiti;
- malattie autoimmuni, come sarcoidosi, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico;
- ipersensibilità ai farmaci;
-
linfoma e leucemia o metastasi da altro tumore primitivo;
- malattie da accumulo dei lipidi;
- malattie endocrine.
Sintomi dell’adenopatia
I
sintomi più frequenti sono:
- linfonodo ingrossato
- fatica e malessere
- febbre e sudorazioni notturne
- pesantezza e debolezza alle estremità
- dolore ai linfonodi
- naso che cola e mal di gola
- gonfiore dei tessuti vicino alla giandola
Quelli più gravi, da segnalare immediatamente al medico sono:
- adenopatia che persiste da settimane
- difficoltà respiratorie
- sudori notturni
- perdita di peso inspiegabile
- debolezza o perdita di sensibilità di un arto, o della zona intorno al linfonodo
Diagnosi
L’anamnesi e l’
esame fisico del paziente sono il primo passo per la
diagnosi, a cui seguirà la richiesta di esami specifici se necessari (esami del sangue, TAC, biopsia). Il medico dovrà raccogliere informazioni sui sintomi del paziente e la sua storia clinica, verificare la grandezza della ghiandola, la sua consistenza al tatto e l’estensione dell’adenopatia.
Non tutti i linfonodi si trovano in superficie, come i linfonodi dell’addome o quelli toracici, pertanto adenopatie addominali e adenopatie polmonari possono essere riscontrate solo attraverso esami strumentali.
L’adenopatia può avere una diversa estensione, può quindi essere:
-
localizzata o regionale, cioè coinvolge una singola area anatomica;
-
generalizzata, cioè coinvolge almeno tre aree linfonodali non contigue.
L’estensione non aiuta a definire la causa, ma può fornire una piccola indicazione perché è stata osservata una maggiore associazione della forma generalizzata con alcune malattie infettive (
toxoplasmosi,
mononucleosi,
AIDS), con il
lupus e, negli adulti, con la leucemia linfocitica cronica e i linfomi maligni.
La localizzazione regionale dell’adenopatia, invece offre qualche indizio in più sulla causa. Ad esempio:
-
le adenopatie laterocervicali nella maggior parte dei casi sono benigne e sono causate da infezioni respiratorie o orali, mononucleosi o altre infezioni virali. Se gli elementi offrono un quadro di sospetto neoplastico, la ricerca sarà orientata sui carcinomi della testa e del collo, del seno, del polmone e della tiroide;
-
l’adenopatia sopraclavicolare è spesso di natura neoplastica. Le principali cause non neoplastiche sono invece la toxoplasmosi, la sarcoidosi e la tubercolosi;
-
l’adenopatia ascellare è spesso dovuta a traumi o infezioni localizzate, in alcuni casi però la causa è neoplastica (melanoma o linfoma e, nelle donne, cancro della mammella). Un linfonodo ascellare infiammato, quindi, è molto più spesso il sintomo di una condizione benigna, ma se persistente è opportuno rivolgersi al medico;
-
l’adenopatia mediastinica, l’adenopatia ilare e l’adenopatia polmonare sono spesso riscontrate mediante esami strumentali, e la prima causa sono le malattie polmonari e sistemiche. Nei giovani le adenopatie mediastiniche sono associate con mononucleosi e sarcoidosi. Nei pazienti più anziani sono da tenere in considerazione il cancro dei polmoni (soprattutto nei fumatori), i linfomi e le metastasi;
-
l’adenopatia addominale è maggiormente associata a cause maligne, sebbene i linfonodi ingrossati dell’addome possano anche dipendere dalla tubercolosi.
-
l’adenopatia inguinale è spesso secondaria a traumi o infezioni, di frequente sessualmente trasmesse. Nei casi riconducibili a neoplasia, i linfonodi inguinali sono interessati da linfoma e metastasi dei carcinomi del retto, dei genitali e del melanoma.
Cure
Per
risolvere l’adenopatia è necessario prima di tutto eliminare la causa con la terapia appropriata. Ad esempio, se la causa è infettiva, il medico prescriverà una terapia antibiotica o antivirale. Nei casi in cui l’adenopatia è secondaria a malattia neoplastica, deve essere impostata la terapia appropriata per lo specifico tipo di cancro (chirurgia,
radioterapia,
chemioterapia).