La produzione di creatinina è legata al metabolismo dell’amminoacido creatina fosfato (fosfocreatina). A livello muscolare, durante il suo assorbimento, una piccola quota di fosfocreatina viene convertita in creatinina, irreversibilmente e con ritmo costante nel tempo. La creatinina è, dunque, il prodotto del catabolismo della fosfocreatina.
La fosfocreatina è localizzata principalmente nel muscolo scheletrico e nel cuore. Per questi tessuti, la creatinina costituisce una fonte di energia immediatamente utilizzabile per la contrazione.
La creatinina prodotta si riversa nel sangue e viene, poi, filtrata dai glomeruli renali.
La creatinina viene interamente eliminata con le urine, senza essere riassorbita o subire significative modifiche a livello dei tubuli renali.
Quando la filtrazione renale è nella norma, la concentrazione di creatinina nel sangue e la quota eliminata nelle urine rimangono costanti e sono in relazione alla massa muscolare.
Se la presenza di creatinina nel sangue è troppo elevata (creatinina alta), significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine, quindi non stanno funzionando bene.
Nel caso di una condizione patologica che compromette la capacità di filtrazione renale, la creatinina non viene eliminata correttamente. In tal caso si nota un incremento dei valori plasmatici e il contemporaneo decremento dei valori urinari.
Il dosaggio della creatininuria delle 24 ore (creatinina nelle urine delle 24 ore) è un indice solitamente rischiesto in associazione al dosaggio ematico di creatinina (creatininemia). Nell’ambito di un intervallo di tempo definito, questi parametri consentono di calcolare quanto plasma (parte liquida del sangue) viene filtrato nei glomeruli renali e viene depurato della creatinina ogni minuto (“clearance” renale della creatinina).
La creatinina filtrata dal glomerulo viene interamente escreta senza alcun tipo riassorbimento. Il livelli di creatinina nelle urine è un indice specifico di funzionalità renale. Se i valori della creatininuria sono troppo bassi significa che l'attività filtrante del rene è compromessa e si avrà, di riflesso, un incremento della concentrazione di creatinina nel sangue.
Il dosaggio della creatininuria viene eseguito anche per monitorare il trattamento delle patologie dei reni (ad esempio, nei pazienti dializzati) o la funzionalità degli stessi organi durante certi tipi di terapie.
I valori di riferimento per la creatininuria sono:
Occorre tenere presente che sulla quantità di creatinina prodotta dall'organismo influiscono fattori come età, sesso, sviluppo delle masse muscolari e esercizio fisico eseguito. La concentrazione è, infatti, leggermente superiore negli uomini rispetto alle donne e ai bambini.
L’incremento della creatinina nelle urine può essere determinato da:
Un aumento dell'escrezione urinaria può essere associato all'assunzione di farmaci, come captopril e corticosteroidi.
La riduzione dei livelli di creatinina nelle urine può essere causata da diverse condizioni come:
In condizioni normali, i reni non lasciano passare le proteine, di conseguenza le urine contengono, in condizioni di normalità, solo piccolissime quantità di proteine come l’albumina che, essendo di dimensioni elevate, che non passa facilmente il filtro renale.
Affinché i parametri siano più accurati, la misurazione dell’albumina urinaria si rapporta con quella della creatinina. Quando sono presenti proteine come l'albumina nelle urine, si parla di proteinuria.
Nei soggetti diabetici, l’esame viene richiesto per il monitoraggio della funzionalità renale (nefropatia diabetica), una complicanza del diabete non adeguatamente tenuto sotto controllo.
Valori compresi tra 30 e 300 mg/g (3,4-34 mg/mmol) corrispondono alla diagnosi di microalbuminuria, indice di uno stadio precoce di nefropatia e di un rischio aumentato di complicanze cardiovascolari, mentre valori >300 mg/g (>34 mg/mmol) corrispondono a un’albuminuria manifesta e a una malattia renale vera e propria, della quale indicano il rischio di progressione verso l’insufficienza renale.