Mangiare di notte: cause, rimedi e conseguenze

Emanuela Spotorno | Editor

Ultimo aggiornamento – 18 Ottobre, 2024

Una ragazza mangia una ciambella di notte

Mangiare di notte è un'abitudine che può essere influenzata da diversi fattori e che spesso suscita preoccupazioni riguardo alla salute e al benessere.

Molti si interrogano su quanto questo comportamento sia nocivo e quali siano le cause che portano ad avere veri e propri attacchi di fame notturni.

Esploriamo insieme le principali cause della fame notturna, i rimedi per controllarla e se mangiare di notte fa realmente male.

Fame di notte: cause principali

Avere fame durante la notte può dipendere da diverse cause, alcune delle quali sono di natura fisica, mentre altre sono legate a fattori psicologici o comportamentali.

Una delle cause più comuni è uno squilibrio ormonale, in particolare, la grelina, l'ormone che stimola l'appetito, può essere prodotta in quantità eccessiva durante le ore serali, portando ad un aumento della fame. Allo stesso modo, una ridotta produzione di leptina, l'ormone implicato nella regolazione dell’appetito, può rendere difficile sentirsi soddisfatti dopo i pasti.

Un'altra causa della fame notturna può essere legata a uno stile di vita irregolare, saltare pasti o seguire una dieta povera di nutrienti può portare a episodi di fame incontrollata nelle ore notturne.

Anche fattori psicologici, come lo stress o l'ansia, possono giocare un ruolo importante, infatti, molte persone utilizzano il cibo come forma di conforto, soprattutto in momenti di difficoltà emotiva, il che può portare ad una fame nervosa notturna senza un reale bisogno calorico.

Anche una dieta ipocalorica troppo sbilanciata spesso puó essere causa di una fame notturna incontrollata.

Sindrome da alimentazione notturna

Mangiare di notte e soffrire della Sindrome da alimentazione notturna (NES) sono due comportamenti alimentari distinti, sebbene spesso confusi.

Mangiare di notte può essere un episodio occasionale, legato a fattori come fame, abitudini alimentari irregolari o semplicemente la voglia di fare uno spuntino prima di dormire. In questi casi, non si tratta di un comportamento sistematico né di un disturbo alimentare.


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La Sindrome da alimentazione notturna (NES), invece, è un vero e proprio disturbo alimentare caratterizzato da un modello ripetitivo in cui la persona consuma una parte significativa delle calorie giornaliere dopo cena o durante la notte. Chi soffre di NES tende a saltare i pasti durante il giorno e a manifestare episodi di insonnia o sonno disturbato.

A differenza di un semplice spuntino notturno, la NES comporta conseguenze più serie per la salute fisica e mentale, richiedendo spesso un intervento medico o psicologico per essere gestita.

Mangiare di notte fa male?

Mangiare di notte può avere effetti negativi, soprattutto se si consumano cibi poco salutari. Un’assunzione eccessiva di zuccheri, grassi o cibi processati nelle ore notturne può contribuire all'aumento di peso e al rischio di sviluppare patologie metaboliche, infatti il corpo è meno efficiente nel digerire i cibi durante la notte, il che può portare a problemi digestivi e a un sonno di scarsa qualità.

Soprattutto qualora le quantitá dello spuntino notturno dovessero essere eccessive potrebbero portare a fatiche digestive, portando a reflusso, gastrite, causando stanchezza e disfunzioni nella regolazione dell’appetito durante il giorno.

Tuttavia, mangiare di notte non è sempre dannoso: molto dipende dalla qualità e dalla quantità del cibo consumato. Piccoli spuntini leggeri, ricchi di nutrienti, possono aiutare a evitare episodi di fame incontrollata senza compromettere la salute.

Mangiare di notte: rimedi per evitare questa abitudine

Affrontare gli attacchi di fame notturni richiede un approccio olistico, che includa una corretta gestione dell'alimentazione e delle emozioni. 

Tra i rimedi più efficaci, seguire una dieta equilibrata durante il giorno è fondamentale.

Mangiare in modo bilanciato evita il calo di zuccheri nel sangue che spesso porta a sentire fame nelle ore serali; un pranzo ricco di proteine, carboidrati complessi e grassi buoni contribuisce a mantenere un senso di sazietà più a lungo.

Optare, invece, per una cena leggera ma nutriente può aiutare a evitare attacchi di fame notturni. Inserire verdure, proteine magre e una piccola quantità di carboidrati complessi aiuta a mantenere il metabolismo attivo senza appesantire l'apparato digerente.

Anche la gestione dello stress gioca un ruolo importante, attività come yoga, meditazione o tecniche di rilassamento possono aiutare a prevenire l'insorgere di attacchi di fame legati a problemi emotivi.

Un ragazzo mangia una pizza di notte

Stabilire una routine del sonno regolare può favorire il corretto funzionamento del metabolismo e ridurre la necessità di mangiare durante la notte.

In caso di fame improvvisa, è consigliabile optare per spuntini leggeri e salutari, come frutta fresca, yogurt o una manciata di frutta secca, che possono placare l'appetito senza appesantire l'organismo.

Consultare uno specialista è la scelta più indicata quando mangiare di notte diventa un comportamento ricorrente, soprattutto se associato a difficoltà emotive o disturbi del sonno. Un nutrizionista o uno psicologo possono fornire un percorso di trattamento personalizzato, mirato ad affrontare le cause profonde e a individuare soluzioni efficaci.

Emanuela Spotorno | Editor
Scritto da Emanuela Spotorno | Editor

Amo da sempre i libri e la lettura e negli ultimi anni mi sono appassionata a tematiche legate al benessere, all'alimentazione e al mondo Pet. Finalmente su Pazienti.it posso scrivere di argomenti che mi coinvolgono ed appassionano.

a cura di Dr. Luca Berton
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