La corporoplastica è un intervento chirurgico utile alla correzione dell’incurvamento del pene.
Questa condizione si verifica quando si è soggetti alla malattia di Peyronie, una patologia caratterizzata dalla formazione di tessuto fibroso e cicatriziale nei pressi dei corpi cavernosi del pene.
Questo disturbo è doloroso ed incide negativamente anche sulla funzionalità erettile maschile.
Qualsiasi tipo di tecnica per correggere questa deformità del pene può causare un accorciamento dello stesso. La corporoplastica è un procedimento che riduce al minimo tale rischio. L’operazione viene condotta generalmente in anestesia locale o generale (dipende dalla tecnica che si sceglie) Le linee guida internazionali dicono che, se la curvatura provocata dalla malattia è inferiore ai 45° o se non si si ha dolore e/o difficoltà di penetrazione l’intervento è sconsigliato.
Prima dell’intervento si procede con un’iniezione di prostaglandine, così da stimolare un’erezione artificiale e rendere del tutto visibile l’incurvamento del pene.
Il metodo prevede l’esecuzione di incisioni trasversali cutanee e sottocutanee della zona interessata per produrre un raddrizzamento del pene. Queste incisioni sono poi suturate e rivestite con innesti di tunica albuginea rimossa dai corpi cavernosi o con materiale protesico.
Esistono diversi tipi di procedura:
Quando la curvatura del pene comporta anche una disfunzione erettile, è quasi sempre necessario l’impianto di una protesi.
In assenza di complicazioni, la degenza ospedaliera post operatoria è al massimo di due giorni.
Al momento non sono state ancora riscontrate gravi complicanze e questa tecnica di raddrizzamento del pene si sta rivelando molto efficace.
Poiché la maggior parte dei risultati sono però ancora preliminari, è in corso uno studio approfondito per implementare le tecniche di intervento e testarle su un numero maggiore di pazienti.