La Cardioaspirina è una delle formulazioni dell’Aspirina, insieme all’Aspirinetta.
La differenza fra le tre forme risiede nel dosaggio del principio attivo e, fra Aspirinetta e Cardioaspirina, nella presenza di un gastroprotettore nella seconda. La Cardioaspirina che viene utilizzata per la prevenzione degli eventi cardiovascolari, come infarti e ictus. Grazie alla sua azione antiaggregante, la Cardioaspirina riduce la capacità delle piastrine di formare coaguli nel sangue, contribuendo a mantenere i vasi sanguigni aperti e riducendo il rischio di ostruzioni.
Questo farmaco viene prescritto a pazienti con fattori di rischio cardiovascolare elevati, come precedenti episodi di infarto, aterosclerosi o altre condizioni che possono aumentare il rischio di complicazioni cardiovascolari.
Cardioaspirina: principio attivo
L’Aspirina, principio attivo dell'acido acetilsalicilico, è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), ha effetto analgesico e antipiretico, oltre che antiaggregante piastrinico. L’ultimo effetto è esercitato già a basse dosi (Cardioaspirina).
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Il meccanismo d’azione è l’inibizione di enzimi chiamati cicloossigenasi (COX), deputati alla produzione di molecole proinfiammatorie (prostaglandine, prostacicline e trombossani).
La riduzione dell’aggregazione, dell’adesione delle piastrine e della formazione dei trombi è dovuta alla soppressione della sintesi dei trombossani A2 nelle piastrine. Inoltre, il farmaco aumenta l’attività fibrinolitica del plasma e riduce la concentrazione dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K (II, VII, IX, X).
Tuttavia, l’inibizione degli enzimi COX causa anche il suo principale effetto collaterale: la formazione di lesioni e ulcere gastriche. Infatti, viene inibita anche la sintesi delle prostaglandine gastroprotettive.
Il farmaco è assorbito a livello del duodeno e dello stomaco, e la presenza di cibo influenza significativamente l’assorbimento. L’acido acetilsalicilico è metabolizzato nel fegato per idrolisi, formando l’acido salicilico. L’acido salicilico lega le proteine del plasma, e può quindi circolare nell’organismo.
Esso penetra facilmente in molti tessuti e nei fluidi corporei, incluso il liquido cerebrospinale, peritoneale e sinoviale.
In piccole quantità il salicilato è ritrovato nel tessuto del cervello, tracce nella bile, nel sudore e nelle feci. Inoltre, penetra velocemente la barriera placentare, e in piccole quantità è secreto con il latte materno.
Cardioaspirina a cosa serve
L'azione antitrombotica e antiaggregante delle piastrinerende l'acido acetilsalicilico utile per la prevenzione di patologie cardiovascolari in:
pazienti con alto rischio di patologia cardiovascolare, ad esempio in chi soffre di aritmia;
a seguito di infarto del miocardio, anche silente (cioè non clinicamente manifesto, ma che può essere diagnosticato biochimicamente attraverso il dosaggio della troponina T);
L’ingestione di un quantitativo di acido acetilsalicilico ben superiore alla dose massima tollerata (ovvero quando vi è un sovradosaggio di tale farmaco) può comportare:
Pirosi, nausea e vomito
Febbre, sudorazione, tremori ed iperpnea anche grave
Somministrando lassativi e monitorando il bilancio elettrolitico
Correggendo l’ipoglicemia
Somministrando bicarbonato per contrastare l’acidosi metabolica
Alcalinizzando le urine ed eseguendo una diuresi forzata con soluzione contenente sodio bicarbonato e glucosata
Ecco perché è necessario il consulto con il proprio medico.
Cardioaspirina in gravidanza: controindicazioni e cosa sapere
La Cardioaspirina in gravidanza è controindicata nel I e III trimestre, mentre nel II trimestre può essere assunta una tantum sotto stretta osservazione.
nel III trimestre causa l’inibizione della sintesi delle prostaglandine, la chiusura prematura del dotto arterioso nel feto, l’iperplasia vascolare polmonare e l'ipertensione nella circolazione polmonare.
Inoltre, l’acido acetilsalicilico è escreto con il latte materno, aumentando il rischio di emorragie nel bambino, dovute alla disfunzione delle piastrine, e quindi non deve essere utilizzato durante l'allattamento.
La cardioaspirina in gravidanza può essere prescritta in presenza di alcune specifiche esigenze gestazionali. In particolare, viene utilizzata in presenza di fattori di rischio che determinare:
Presenza di anticorpi anti-fosfolipidi nel sangue della madre
Storia personale di aborti spontanei pregressi
Per ottenere effetti ottimali, la Cardioaspirina andrebbe assunta prima della 12^ settimana ed entro la 16^, anche se il periodo può variare in base alle condizioni di salute e alla storia personale della donna.
Naturalmente, il periodo del suo utilizzo deve essere valutato dal medico.
In particolare, occorre considerare il bilancio tra effetti positivi e negativi, tra i quali rientrano le capacità antinfiammatorie della Cardioaspirina: l’effetto inibitore delle prostaglandine può infatti esporre la donna a maggiori rischi di distacco di placenta.
La Cardioaspirina, per i suoi effetti antiaggreganti, deve essere sospesa in prossimità del parto programmato o della data presunta di parto spontaneo. Ciò è importante per evitare emorragie e rischi per la madre e il neonato.
Inoltre, la Cardioaspirina in gravidanza va sospesa nel caso di:
reazioni allergiche;
sanguinamenti vaginali anomali.
Cardioaspirina: qual è il prezzo?
A livello indicativo, il prezzo di una confezione di Cardioaspirina è di 2,30 € circa.
Cardioaspirina effetti sessuali
Non ci sono evidenze scientifiche che suggeriscano che la cardioaspirina abbia effetti diretti sulla funzione sessuale o che possa essere utilizzata per trattare la disfunzione erettile.
Sebbene ci siano alcuni studi che hanno esaminato l'uso dell'aspirina e la sua relazione con la funzione erettile, i risultati non sono conclusivi e non supportano l'uso dell'aspirina come trattamento per la disfunzione erettile. Tuttavia, alcuni pazienti potrebbero sperimentare una riduzione della libido o disturbi della funzione sessuale a causa di condizioni sottostanti per cui il farmaco viene prescritto, come malattie cardiovascolari o ansia legata alla salute.
In generale, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare qualsiasi trattamento per la disfunzione erettile.