Buongiorno,
comincerei con il tranquillizzarti, non hai gravi problemi di cuore; una
tachicardia ventricolare non è un'evenienza così frequente e di facile insorgenza, almeno non in un
cuore altrimenti sano, come il tuo (fatto dimostrato dagli accertamenti ripetutamente negativi) e comunque avrebbe comportato una sintomatologia più impegnativa e creato una situazione più allarmante.
In
gravidanza, si verificano modificazioni nell'assetto cardiocircolatorio che rendono più facile sia l'abbassamento della
pressione arteriosa, soprattutto in alcune posture e in alcune condizioni funzionali, sia l'insorgenza di
extrasistolia e
tachicardia; la sensazione di non riuscire a respirare è legata essenzialmente alla frequenza cardiaca ed è tanto più evidente quanto più alta è la frequenza cardiaca.
Anche
capogiri e
vertigini hanno questa spiegazione, con l'aggravante dell'intervento dell'emotività. Nella peggiore delle ipotesi, possiamo supporre che gli
stress (lavoro, fatica fisica, gravidanza) possano aver provocato l'insorgenza di una
tachicardia non sinusale (legata al normale meccanismo di regolazione del ritmo regolare) bensì parossistica: una
tachicardia parossistica sopravventricolare, legata cioè ad un particolare fenomeno di ripetizione di un'
extrasistole; tale fenomeno, definito
rientro elettrico, dà il via alla tachicardia.
In tal caso, se si tratta di un episodio o pochi episodi isolati non si ritiene utile un trattamento
antiaritmico, se gli episodi sono frequenti o ripetitivi si può prendere in considerazione un trattamento antiaritmico, magari con
betabloccanti o calcioantagonisti come il
Verapamil.
Auguri