Buongiorno,
a 68 anni non si è troppo vecchi, in nessun caso.
Quando un
forame ovale persistentemente pervio è causa di problemi vascolari (vedi
ictus, TIA e crisi epilettiche), oltre alla terapia
antiaggregante/
anticoagulante, è bene prendere in considerazione l'ipotesi di una
chiusura del forame (che può essere effettuata mediante
cateterismo cardiaco); la valutazione può essere fatta mediante
ecocardiogramma (che valuta la persistenza e l'entità dello shunt, cioè del passaggio di sangue da una camera cardiaca all'altra mediante il forame pervio) ed eventualmente
angio-TAC o angioRMN.
Saluti