Bisognerebbe sapere se si tratta di una forma di
sclerosi multipla primitivamente progressiva o
secondariamente progressiva, cioè se l'esordio e il decorso della malattia sono stati già da subito progressivamente ingravescenti senza recuperi significativi o se, dopo un primo periodo di instabilità nell'accesso delle crisi, ci sia stato anche un periodo di parziale o totale benessere, fino poi a progredire cronicamente verso un quadro di deficit e disabilità.
Nel
primo caso, le cure sono varie e non sempre efficaci, basate sull'
immunosoppressione, quindi farmaci come
Azatioprina, cicli di
Ciclofosfamide via endovenosa,
Methotrexate,
Ciclosporina. Sono farmaci tradizionali chemioterapici e ricchi di effetti collaterali. A questi, in modo più empirico, si possono aggiungere cicli di
immunoglobuline via endovenosa, ma con risultati parziali.
Per la
seconda forma, c'è ancora la possibilità di intervenire con
beta interferone e le sue varie modalità di somministrazione,
anticorpi monoclonali, per poi, eventualmente, optare per i farmaci precedentemente descritti. Il
cortisonico può essere aggiunto in entrambi i casi, ma da solo fa poco.