Buongiorno,
sono una ragazza di 29 anni, mi sono ritrovata per la prima volta a dicembre ad avere dei grossi disturbi alimentari mai avuti prima, ho iniziato a manifestare gonfiore addominale (dilatazioni di 8-10 cm in profondità) appena dopo 30-40 minuti post pasto. Dopo una serie di analisi ed esami emocromo e feci, è venuto fuori, tramite la coprocoltura per ricerca miceti, la candida albicans nell’intestino. Per quanto riguarda le intolleranze era uscito (con valori u/ml): farina di grano: reazione debole 8.18, farina di segale: reazione debole 7.73, miglio: reazione debole 12.04, albume di gallina: reazione molto forte 65.4, tuorlo di gallina: reazione moderata 13.3, yogurt: reazione debole 9.09, latte di mucca: reazione debole 8.86, zucchine: reazione debole 11.13, cavolo rosso: reazione debole 9.32, tonno: reazione forte 21.6. Dagli esami del sangue tramite emocromo ho avuto risultati nella norma di glutine e latticini. Il mio medico di base mi ha prescritto Sporanox per 10 giorni, terapia che ho completato, ma che non sento abbia lavorato al 100% per la distruzione della micosi; da lì ho iniziato, dopo un paio di settimane, una terapia a base di semi di pompelmo che sto portando avanti per la 2° e ultima settimana, abbinata sempre con fermenti attivi per ristabilire la pace nella flora batterica. Ho comunque cosi tanti fastidi ancora dopo l’ingestione di alcuni alimenti che ho effettuato un 2° test delle intolleranze, stavolta tramite test leucocitotossico dal quale è uscito come (+) lieve - alimento con leggera incompatibilità il seguente elenco: grano, pepe, riso, segale, cavolo, mais, melanzana. Come mi dovrei comportare in campo di alimentazione al momento? Ho a scopo cautelativo deciso di ripetere il coprocolturale per essere sicura di aver debellato la candida, ma dal punto di vista dell’alimentazione non so veramente come muovermi.
Vi ringrazio in anticipo e colgo l’occasione per salutarvi cordialmente.