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L'inserimento del tubo nella trachea va fatto sotto anestesia?

Per inserire un tubo in trachea, per la respirazione artificiale, è necessario anestetizzare prima il paziente?

Risposta

Quando il paziente arriva in sala operatoria, rimane affidato al controllo dell'anestesista. Dopo la preparazione (incannulazione di una vena del braccio, applicazione di strumenti di monitoraggio) ed il posizionamento sul letto operatorio del paziente, si procede all'induzione dell'anestesia (cioé all'avvio) con somministrazione di farmaci che inducono ipnosi.

A questo scopo, oggi vengono per lo più usati dei farmaci endovenosi che hanno il vantaggio di agire rapidamente e sono più accettati dal paziente rispetto alle sostanze somministrate per via inalatoria. L'induzione inalatoria non sempre ha il vantaggio di essere più maneggevole: agisce meno rapidamente e può indurre broncospasmo (costrizione dei bronchi dovuta a contrattura muscolare), laringospasmo (costrizione della laringe), singhiozzo, tosse. Inoltre, può comportare inquinamento dell'aria della sala operatoria.

Dopo aver addormentato il paziente, vengono somministrati in sequenza i miorilassanti e gli analgesici oppioidi. Durante il breve intervallo tra la somministrazione di questi farmaci e l'intubazione tracheale, il paziente è assistito con una ventilazione in maschera, per evitare la depressione respiratoria indotta dai curari e dagli analgesici oppioidi, mentre la testa ed il collo vengono posizionati in modo tale da permettere una buona ventilazione ed una visione ottimale della trachea.

Quando i farmaci hanno raggiunto il loro massimo effetto, si procede all'intubazione tracheale, una manovra delicata ed importante, che garantisce l'apertura delle vie aeree e la respirazione artificiale del paziente. L'intubazione inoltre protegge i polmoni dall'eventuale immissione dei succhi gastrici acidi o di sangue (nel caso di interventi chirurgici alle vie respiratorie).

È possibile intubare il paziente solo quando si è raggiunto un completo rilassamento dei muscoli tracheali e delle corde vocali, in modo da poter introdurre con facilità il laringoscopio che permette la visualizzazione dell'inizio della trachea.
Risposta a cura di
Dr.ssa Renata Lenoci Medico Chirurgo
Dr.ssa Renata Lenoci
anestesistaspecialista in Rianimazione
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