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Quali sono le conseguenze di un intervento alla ghiandola di Bartolini?

Sono una ragazza di 29 anni, il mio incubo è iniziato 3 anni fa quando sono stata operata alla ghiandola del Bartolini. Pap test successivo positivo, hpv trattato con bruciatura della lesione. Successivamente, pap test negativi, nell'ultimo controllo, il dottore ad occhio mi ha diagnosticato la candida, curata con Sertagyn e su mia insistenza al 2° episodio, a distanza di una settimana Diflucan 150, anche al mio compagno (nonostante non abbiamo rapporti da un po'). Pap test dopo 15 giorni evidenzia gardnerella, streptococco faecalis e rare spore di candida. Sto assumendo ovuli Doderflora e sto pensando di usare l'omeopatia. Mi date qualche consiglio? La mia vita privata e sociale si sta sgretolando.

Risposta

Per cominciare: non hai detto che tipo di intervento è stato effettuato per risolvere la cisti del dotto della ghiandola di Bartolini. Questa cisti, che si manifesta con un gonfiore a destra o a sinistra della forchetta vulvare, una specie di pallina palpabile e spesso dolente, è la conseguenza dell'otturazione dell'orifizio esterno della ghiandola, il dotto della ghiandola e cioè il sottile tubo che permette la fuoriuscita del liquido prodotto da questa ghiandola, che serve per lubrificare la vulva durante i rapporti sessuali. 

Dire che una donna si bagna quando è eccitata sessualmente è giusto, perché l'eccitazione sessuale produce la fuoriuscita del liquido lubrificante. Se l'orifizio della ghiandola si chiude, allora il liquido non può uscire e si forma la cisti.

Spesso, accade che il liquido che ristagna nel dotto si infetti ed allora si parla di ascesso del dotto della ghiandola di Bartolino. La soluzione di questo problema richiede la riapertura dell'orifizio. Non bisogna limitarsi ad incidere la cisti per svuotarla, perché l'incisione si richiude cicatrizzando ed il problema si ripresenta. L'intervento di elezione è la marsupializzazione secondo Iacob's e cioè la creazione di un nuovo orifizio che rimane aperto e permette il deflusso del liquido.
 
Un altro sistema consiste nell'utilizzare il catetere di Word e cioè un catetere dotato di un palloncino gonfiabile che viene introdotto nel dotto dopo avere praticato una piccola incisione e svuotata la cisti. Il catetere viene lasciato in situ fino a che si forma attorno ad esso un orletto cicatriziale che costituisce un foro attraverso il quale il liquido uscirà. Gli inconvenienti successivi non dipendono dall'intervento stesso, come tu sembreresti credere, ma da una disbiosi dell'ambiente vaginale. La vagina è una nicchia ecologica che ha le sue regole.
 
Ti accludo un opuscolo che distribuisco alle mie clienti.

La vagina, così come il cavo orale, la pelle, l'intestino ed altre parti del corpo umano, è popolata da numerosi microorganismi. Non si tratta tuttavia di una colonizzazione passiva e svantaggiosa, ma di un vero e proprio sistema di protezione contro altri microrganismi potenzialmente patogeni. Questo importantissimo "ecosistema" prende il nome di flora batterica vaginale.
 
Se pensiamo per un attimo alla sua localizzazione anatomica, ci rendiamo facilmente conto di come la vagina sia esposta al rischio di contaminazione da parte dei microrganismi fecali. Per questo motivo, quando si asciugano e si puliscono le parti intime, bisognerebbe sempre eseguire un movimento che dall'avanti proceda all'indietro e non viceversa. Anche il rapporto sessuale rappresenta una possibile fonte di contagio; inoltre lo sperma, a causa del suo pH leggermente alcalino (7,4-7,6), diminuisce l'acidità vaginale, favorendo l'attecchimento e la proliferazione dei patogeni. La flora vaginale di donne sane è prevalentemente costituita da lattobacilli (o bacilli di Doderlein), che regolano la crescita della rimanente flora batterica ed ostacolano la colonizzazione della vagina da parte dei germi ostili. Queste funzioni sono dovute alla loro capacità di:
 
  • occupare le possibili sedi di adesione degli altri microrganismi;
  • sintetizzare perossido di idrogeno (H2O2, meglio conosciuto come acqua ossigenata), una molecola dotata di azione battericida diretta ed indiretta (stimola l'attività dei globuli bianchi);
  • acidificare l'ambiente vaginale (pH 4-4,5), metabolizzando il glicogeno e producendo acido lattico.
Oltre ai lattobacilli, la flora batterica vaginale è costituita in misura minore anche da altri microrganismi, come ad esempio gli streptococchi, gli enterobatteri, microrganismi anaerobi, gardnerella, candida e mycoplasma. Alcuni di questi, pur essendo potenzialmente patogeni, non sono in grado di espletare la loro azione lesiva (proprio perché vengono mantenuti in numero limitato dai lattobacilli e dal sistema immunitario). Può tuttavia succedere che la flora vaginale "buona" si alteri, sia qualitativamente che quantitativamente, e venga così sopraffatta da una flora mista, ricca di germi "cattivi". Tale condizione, comunemente nota come vaginosi batterica, si instaura, per esempio, durante l'assunzione di antibiotici e farmaci immunosoppressori, quando si soffre di diabete o si subiscono stress psicofisici severi. Questa condizione è testimoniata dall'insorgenza di un cattivo odore vaginale, talvolta associato a perdite bianco-grigiastre e lattiginose. In simili circostanze, per restaurare la normale flora batterica vaginale, possono essere utilizzati specifici prodotti a base di acido lattico (che ristabilisce un pH ottimale per la proliferazione di lattobacilli) e di glicogeno (che fornisce loro il nutrimento necessario per crescere).
 
Esistono anche terapie topiche a base di lattobacilli ed antibiotici specifici per determinati microorganismi. La soluzione migliore, anche se potrà sembrarti strano, consiste nell'iniettare, con l’aiuto di una siringa di plastica da 5-10 cc (alla quale avrai preventivamente asportato l’ago) yogurt intero e senza zuccheri aggiunti. Lo yogurt è una coltura pura di bacilli di Doderlein (lattobacilli) e se effettuerai questa operazione almeno una volta la settimana, alla sera, prima di andare a letto, la vagina sarà costantemente protetta da elementi biologici vivi e naturali.
 
Per mantenere in equilibrio la flora vaginale è importante detergere correttamente le zone intime. Sia un'igiene personale scadente, sia una detersione ossessiva, contribuiscono ad alterare la microflora locale. Il sapone consigliato è il comune sapone di Marsiglia e vanno evitate le lavande interne che alterano la flora vaginale. Solo occasionalmente il tuo ginecologo ti consiglierà detergenti intimi di particolare composizione. Tra questi ultimi è particolarmente consigliato un prodotto della casa svizzera Just.

Deo Intim, infatti è il frutto di una ricerca clinica che ha portato alla realizzazione di un detergente intimo dal pH fisiologico 3,5 che lascia sui genitali un sottile film protettivo particolarmente utile quando una donna è costretta a rimanere per lungo tempo lontana dal bagno di casa sua. Una confezione di tale prodotto dovrebbe essere a disposizione di ogni donna che può portarlo nella propria borsa ed utilizzarlo in caso di bisogno.

Evitare anche di indossare biancheria intima sintetica, come jeans e pantaloni troppo stretti, poiché trattengono umidità e calore creando condizioni favorevoli allo sviluppo di microrganismi dannosi. Analogo discorso per i salva slip, che nei giorni di flusso dovrebbero essere cambiati frequentemente. Ancora meglio se all'uso dei salva slip si preferirà portare con sè delle mutandine di ricambio in cotone bianco ciascuna contenuta in un sacchetto di quelli usati per conservare gli alimenti. Basterà sostituire lo slip e così si eliminerà il bisogno di ricorrere a salva slip che spesso sono costituiti da materiali di per sè irritanti. Il continuo sfregamento dell'indumento contro i genitali può inoltre causare irritazioni locali. Meglio quindi scegliere il cotone che, rispetto alle fibre sintetiche, garantisce una miglior traspirazione.

Un consiglio utile: quando torni a casa, liberati da indumenti aderenti e da tutta la biancheria e, indossando una gonna ampia, lascia che i tuoi genitali “respirino” ossigeno.

Utilizzare sempre il preservativo nei rapporti sessuali occasionali; se si sospetta un'infezione (segnalata da sintomi come prurito e perdite maleodoranti) è importante il riposo sessuale fino alla diagnosi medica e, qualora questa sia positiva, sino al termine dell'eventuale terapia antibiotica. Estendere sempre la cura al proprio partner, anche se privo di sintomi.
 
Evitare l'utilizzo comune di asciugamani e biancheria intima, a casa, in albergo o in qualsiasi altra condizione.
Evitare di stare a lungo con il costume da bagno umido.
 
Seguire una dieta sana ed equilibrata (ridurre, in particolare, il consumo di dolci e zuccheri semplici); concedersi saltuariamente delle pause rigeneranti e praticare regolare esercizio fisico; queste piccole attenzioni verso il proprio corpo verranno ripagate con una migliore efficacia immunitaria e, di riflesso, con un miglior equilibrio della flora vaginale. 

Concludo con un decalogo che ti consiglio di stampare e rileggere ogni tanto. 10 semplici regole per il benessere femminile e la cura dell’igiene intima.

  1. Non bere latte o consumare latticini, in quanto quasi sempre il lattosio (zucchero presente nel latte) non viene digerito e giunge inalterato nel tratto intestinale favorendo la crescita della gardnerella e della candida. Lo yogurt può essere consumato in quanto non contiene lattosio (o ne contiene pochissimo). Fai in modo di vuotare il retto quotidianamente. Il tuo medico saprà consigliarti come ottenere questa “regolarità”. Se non ci riesci con l’alimentazione ricca di scorie e con l’aiuto di preparati erboristici (l’aloe arborescens è il migliore in assoluto) ricorri al “clisterino” di glicerina dopo 3 giorni senza il “beneficio”.
  2. Non usare indumenti intimi di tessuto sintetico ma esclusivamente biancheria di cotone e non colorata.
  3. Non usare salvaslip. Tali prodotti sono quasi sempre di carta o tessuto sintetico e plastica porosa. Non salvano lo slip, ma conservano le perdite e costituiscono veri e propri terreni di cultura per i germi. Porta con te mutandine di cotone bianco di bucato conservandole singolarmente in sacchetti di plastica (vanno benissimo quelli per alimenti). Se ti senti a disagio, cambia gli slip, indossa quelli puliti e riponi quelli usati nel sacchetto di plastica.
  4. Per l’igiene intima, usa esclusivamente sapone di Marsiglia (sia solido, il buon vecchio sapone da bucato, che liquido, in confezioni da 250 cc).
  5. Non effettuare mai lavande interne. Nessun preparato va bene, a meno che non te lo prescriva il medico e comunque solo per curare un'infezione accertata (tampone o striscio). La vagina ha una sua ecologia e bada a sè stessa naturalmente, non disturbarla.
  6. Non usare mai assorbenti interni. Devastano l’eco ambiente vaginale, asciugano la vagina privandola del suo naturale lubrificante e trattengono il sangue mestruale a contatto del collo dell’utero. Per comprendere quanto sto scrivendo, prova a girare per mezza giornata con un tampone di ovatta in bocca.
  7. Non indossare mai il perizoma. Il filo “inter…c….” viaggia dall'ano alla vulva e trasporta germi e quindi anche la gardnerella. Le mutande da “casalinga” saranno meno sexy, ma sono più igieniche.
  8. Evita di indossare pantaloni troppo aderenti. Preferisci le gonne o le gonne-pantalone e quando sei a casa tua mettiti comoda: togli le mutandine e vesti un'ampia gonna. I tuoi genitali respireranno.
  9. Esigi che il tuo partner si lavi prima delle “coccole” e dei rapporti sessuali (anche le mani). Sarà meno romantico, ma è più igienico.
  10. Una volta alla settimana, dopo esserti lavata con il sapone di Marsiglia, usando una siringa di plastica da 10 cc (senza l'ago) inietta profondamente in vagina 10 cc di yogurt bianco, intero, denso e senza zucchero. Fallo ogni settimana. Il bacillo dello yogurt (bulgarico, acidofilo etc) è identico a quello presente naturalmente in vagina e ne accentua l’acidità abbassando il pH e quindi impedendone la contaminazione dall'esterno da parte di parassiti come la candida o la gardnerella.
Queste 10 semplici regole tengono lontane le infezioni, mantengono la vagina naturalmente pulita e lubrificata e senza perdite ed odori sgradevoli.
 
Spero di esserti stato utile.
Risposta a cura di
Dr. Antonino Iacona Medico Chirurgo
Dr. Antonino Iacona
ginecologo
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